Un braccialetto per dire addio alla disidratazione

Un braccialetto per dire addio alla disidratazione

Un team di scienziati della University of California ha studiato un sensore di plastica che aggiorna in tempo reale lo stato di idratazione del corpo

CALIFORNIA –  Se mantenere l’idratazione sotto controllo è un problema che si ripete quotidianamente, un team di scienziati dell’University of California (Berkeley), potrebbe avere risolto il dilemma condiviso da molti.

Infatti il gruppo di studiosi guidati dal dott. Ali Javey, ha inventato un sensore di plastica flessibile, che messo a contatto della pelle, invia in tempo reale al proprio smartphone l’analisi chimica del corpo.

Come funziona?

Le patch di plastica flessibili, incorporate all’interno di braccialetti e fasce, possono segnalare tempestivamente i cambiamenti dei valori d’idratazione nel corpo: “L'idea è quella di avere a disposizione un dispositivo utile per ricevere informazioni in tempo reale sulla propria idratazione  – ha detto su Nature il dott. Ali Javey dell’ University of California - e di conseguenza questo ti può spingere a bere più acqua per tornare ai livelli standard”.

Esistono diversi laboratori che hanno sviluppato sensori per il sudore, che contiene una moltitudine di elettroliti e prodotti finali dei processi biologici del corpo (ad esempio, l'acido lattico che si accumula dopo l'esercizio).

Questi sensori misuravano solo una componente di sudore alla volta, mentre il nuovo progetto di Javey analizza separatamente ogni componente ed in tempo reale.

Diverso dagli altri sensori

“I sensori prodotti sul mercato finora, venivano rimossi dalle persone affinché il sudore raccolto venisse analizzato da macchine separate – spiega su Nature John Rogers della University of Illinois – questo dispositivo invece fornisce flussi di dati continui, oltre a misurare più biomarcatori contemporaneamente”.

 Il team di Javey ha prodotto dei sensori in grado di rilevare il glucosio, il sodio, il potassio e la temperatura corporea.

Quando i sensori vengono a contatto con il sudore, generano segnali elettrici che vengono amplificati, filtrati e quindi tarati usando la temperatura cutanea: “Questo passaggio è fondamentale - conclude Javey - I sensori elettrochimici sono molto sensibili alla temperatura e quella della pelle può variare durante la sudorazione”.

I dati rilevati dal sensore vengono, infine, trasmessi con modalità wireless ad uno smartphone.

di Alessandro Conte

19 gennaio 2018

credits: Roxanne Makasdjian and Stephen McNally

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