Disidratazione e rischio del volume cerebrale

Perché la disidratazione può causare danni anche irreparabili al cervello oltre che sviluppare disturbi come il diabete, ipertensione e affaticamento

MILANO –  Bere la giusta dose d’acqua ogni giorno è più importante di quanto sembri ed il motivo è semplice: noi siamo fatti d’acqua. Circa il 70% del nostro corpo è acqua, ma nello specifico ogni organo ne contiene una percentuale considerevole.

I tre quarti del cervello e del cuore ad esempio, sono costituiti d’acqua, come l’83% dei polmoni ed il 31% delle ossa. Come spiega il portale americano Medical Daily, la disidratazione può provocare danni considerevoli al nostro corpo, compresa la riduzione del volume cerebrale.

Usate il cervello

Quando il corpo è disidratato, i recettori sensoriali nell’ipotalamo del cervello (zona che è indicata come il centro nevralgico che stimola la sete) lancia nel corpo un campanello d’allarme, attraverso un ormone che raggiunge i reni e colpisce le acquaporine, canali speciali che permettono al sangue di trattenere più acqua.

Questo fa sì che l'urina risulti più scura. La disidratazione può avere un forte impatto su molte parti del corpo: può causare affaticamento, abbassamento delle funzioni cognitive, problemi di umore e calo della pressione sanguigna.

Un cervello disidratato effettivamente si restringe, a causa della mancanza d’acqua e deve lavorare di più per ottenere gli stessi risultati di un cervello idratato.

In queste situazioni, il cervello attiva meccanismi particolari per mantenere inalterata la sua funzione in condizioni di estrema disidratazione, ma questo non può durare a lungo. Se non viene assunta la giusta quantità d’acqua per troppi giorni, questo potrebbe provocare danni irreparabili.

I disturbi da disidratazione 

La funzione vitale dell’acqua la riscontriamo ogni giorno: lubrifica ossa e articolazioni, regola la temperatura corporea, nutre il cervello ed il midollo spinale.

La disidratazione può provocare un forte calo di umore e allo stesso tempo della pressione sanguigna.

Quella cosiddetta cronica invece, ovvero non bere abbastanza acqua per un lungo periodo di tempo, può contribuire a sviluppare disturbi come il diabete, l’aumento di peso, problemi della pelle, colesterolo alto, ipertensione, problemi digestivi, affaticamento e costipazione.

di Alessandro Conte

20 settembre 2018

credits: fotolia

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