MILANO – Quasi 8 italiani su 10 (78%) riconoscono le bevande analcoliche come espressione della tradizione del Paese, contribuendo a valorizzare il Made in Italy nel mondo. È quanto emerge dalla ricerca ''Bevande analcoliche: immagine, valore, tradizione e significato'' presentata da Euromedia Research in occasione dell'Assemblea annuale di Assobibe, l’Associazione di Confindustria che rappresenta il comparto in Italia.
Il settore delle bevande analcoliche in Italia
La ricerca fotografa lo stato dell’industria delle bevande analcoliche in Italia oggi, presente nel nostro Paese con circa 100 stabilimenti, tra multinazionali radicate sul territorio e piccole e medie imprese, per un totale di 84mila occupati e un valore di mercato di 5 miliardi di euro. Ogni euro di valore prodotto dalle imprese del comparto genera 5,4 euro lungo la filiera e per ciascun lavoratore nelle aziende di produzione si generano 14 posti di lavoro indiretti (3 a monte e 11 a valle). Un comparto fortemente radicato nel territorio, che esporta per un valore complessivo di 421 mln di euro.
La tradizione del Made in Italy nel mondo
Secondo la ricerca, quasi 9 italiani su 10 ritengono importante la presenza delle imprese del comparto sul territorio per la spinta che danno allo sviluppo dello stesso e perché il settore genera occupazione e indotto. ''Il nostro è un settore che rappresenta una componente importante del tessuto produttivo e sociale del nostro Paese - dichiara Giangiacomo Pierini, Presidente Assobibe -. Le nostre imprese portano lavoro e crescita al territorio e i nostri prodotti rappresentano la tradizione e il gusto Made in Italy nel mondo. Da sempre, siamo con gli italiani nei momenti di festa, di relax, di vacanza; ''dissetiamo'' la loro voglia di spensieratezza e socialità e per questo dobbiamo essere messi in condizione di guardare avanti, investire e continuare a offrire prodotti che incontrino il gusto dei consumatori, nei quali essi possano ritrovare i loro ricordi e le loro radici, ma in modo sempre nuovo''.
Il consumo di bibite analcoliche in Italia
Lo studio va poi ad analizzare i gusti degli italiani e il loro effettivo rapporto con le bibite analcoliche. La fotografia che ne emerge è quella di un Paese cresciuto a cole, aranciate, toniche, thè freddi, aperitivi analcolici, chinotti e gassose (questi ultimi due, insieme, coprono lo stesso consenso delle cole, rappresentando così la cifra del nostro Paese).
Per l'85% degli intervistati la pausa relax e i momenti di festa e convivialità hanno il sapore di una bibita, anche se i consumi si confermano moderati: 8 italiani su 10 consumano 1-2 bicchieri e solo occasionalmente. Oltre 7 italiani su 10 sono soddisfatti dell'offerta sul mercato delle bevande ''zero'' (es. senza zucchero, caffeina, teina) che, secondo il 64,4% degli intervistati, hanno contribuito ad un consumo maggiormente consapevole rispetto all'apporto calorico.
di Salvatore Galeone