Nasce il  “libro da bere”, il volume che purifica l’acqua

Nasce il “libro da bere”, il volume che purifica l’acqua

Presentato dalla dottoressa Teri Dankovich un libro che promette di filtrare l’acqua attraverso le proprie pagine. Scopriamo di cosa si compone

MILANO – Un libro solitamente viene comprato per essere letto dagli appassionati di letteratura. Una storia d’amore, un romanzo storico o magari un libro giallo sono le scelte più comuni che fanno i lettori. Ma è singolare l’invenzione della dott.ssa Teri Dankovich, che all’ultimo meeting dell’American Chemical Society ha presentato il cosiddetto “Libro da bere”, un volume capace di purificare l’acqua dai batteri. Una nuova invenzione che promette di filtrare l’acqua attraverso le proprie pagine.

Com’è fatto il “libro da bere”?

Le pagine di questo libro speciale contengono delle nanoparticelle d’argento o di rame, in grado di eliminare il 99% dei batteri presenti nell’acqua. Sono state trattate in modo da poter essere utilizzare come un vero e proprio filtro, capaci di depurare anche i liquidi più inquinati. Potete trovare impresse sulla carta le istruzioni d’uso. Si deve semplicemente strappare una pagina, inserirla in un contenitore e versarci attraverso l'acqua sporca. Tutti i batteri presenti saranno assorbiti dagli ioni di rame e d’argento, rimuovendo in modo efficace i batteri dall'acqua. La dott.ssa Teri Dankovich, dopo aver sviluppato insieme ai suoi collaboratori  questo speciale “Libro da bere”, afferma che sarà utilizzato nei paesi in via di sviluppo, dove l'acqua contaminata comporta gravi rischi per la salute. Lo studio evidenza che una pagina può filtrare ben 100 litri d’acqua e di conseguenza un intero libro è in grado di filtrare la quantità d’acqua di cui una persona ha bisogno per circa 4 anni. L'invenzione è stata testata in laboratorio dagli esperti su campioni di 25 siti contaminati tra il Sud Africa, il Ghana ed il Bangladesh.

Prossimamente sul mercato

Dopo aver  raggiunto risultati importanti, il “Libro da bere” della Dankovich dovrà superare ulteriori test per la messa a punto di un prodotto dal design commerciale, efficace anche su virus e protozoi. L’iter per il suo lancio sul mercato del è ancora lungo, ma i risultati fanno ben sperare gli studiosi. L’obiettivo della dottoressa è di vedere nel prossimo futuro il suo prodotto lanciato su ampia scala a livello commerciale.

di Redazione

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