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Una giovane americana inventa un nuovo modo per purificare l’acqua

La 17enne Maria Elena Grimmett, con la sua innovazione, come racconta il Washington Post, si è aggiudicata una borsa di studio di 100 mila dollari

MILANO – Tutto è nato per curiosità, quando all’età di 11 anni si chiedeva perché in casa l’acqua uscisse di un brutto colore marrone. Poi, dopo approfondite analisi e sperimentazioni, ha trovato non solo la risposta ma anche il rimedio a quel problema. La storia è quella della 17enne Maria Elena Grimmett, giovane studentessa della Florida che, con la sua innovazione, come racconta il Washington Post, si è aggiudicata una borsa di studio di 100 mila dollari.

Gli studi

Durante le sue ricerche, durate addirittura 6 anni, l’adolescente ha scoperto che nelle Everglades – la famosa zona paludosa che si estende nel sud della Florida – l’acqua era contaminata da un antibiotico (la sulfametazina) che viene comunemente utilizzato per il bestiame. Individuata la causa, ha proseguito con lo sviluppo di un rimedio che ha trovato luce nell’ideazione di una resina speciale che si chiama MN250. Si tratta di piccole perle di plastica che sono chimicamente appiccicose e che, in virtù di questa proprietà, riescono ad attrarre i batteri presenti nell’acqua rimuovendoli

Il premio

L’intraprendenza e il talento della giovane americana e la sua invenzione innovativa per purificare l’acqua le sono valse nel 2015 il primo premio alla Siemens Competition in Math Science and Technology, una prestigiosa kermesse dedicata ai giovani inventori. Le capacità della Grimmett, per altro, erano emerse già un paio d’anni fa, quando è diventata la più giovane giornalista del Journal of Environment Quality, testata che esiste da ben 43 anni.

di redazione

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