“Flora adora exhibition”: la mostra che celebra l’importanza degli impollinatori

In mostra a Milano le 10 opere dell’artista internazionale Matteo Cibic per omaggiare il ruolo che fiori e impollinatori giocano nella salute dell’ecosistema

MILANO - Negli ultimi 30 anni in Europa è stato perduto il 70% della biomassa degli insetti volatori, molti dei quali garantiscono il fondamentale servizio ecosistemico dell’impollinazione. Oggi, secondo quanto riporta il nuovo bilancio firmato dal WWF, ben il 40% degli insetti impollinatori nel mondo è a rischio estinzione. Sempre più quindi si cerca di far luce sul ruolo vitale che piccole ma grandi creature, nonché eroi dell'impollinazione, svolgono per l’uomo, e ancor prima per l’intero Pianeta. E non è solo la scienza a preoccuparsi, oggi la mobilitazione a favore di falene, farfalle, api, mosche, coleotteri, vespe, piante e fiori coinvolge anche l’arte e la cultura: sono loro infatti i protagonisti che hanno animato la “Flora Adora Exhibition”, il giardino onirico di Matteo Cibic, ricreato presso la location Al Naviglio di Milano.

Celebrare gli impollinatori 

Ogni opera si rivela come fosse sotto una lente d’ingrandimento, pronta sì a farsi ammirare, ma anche e soprattutto a scuotere il flusso di coscienza degli spettatori. Attraverso ibridismo, forme e colori antropomorfi che da sempre lo contraddistinguono, Cibic dimostra ancora una volta la sua vicinanza e consapevolezza verso una causa globale che minaccia la biodiversità del Pianeta. Al suo fianco c’è Hendrick's Flora Adora: la nuova limited edition nata anch’essa per celebrare il matrimonio, coronato dall'impollinazione, tra fiori ed insetti.

Promuovere il rispetto per la biodiversità 

Dopo un pit-stop tra alcuni locali selezionati di Milano, Napoli, Firenze e Roma, le installazioni floreali di Matteo Cibic e i signature cocktail creati da Solomiya, brand ambassador Italia di Hendrick’s, si riuniscono nel capoluogo lombardo per lasciarsi ammirare e assaporare. Arte e mixology si trovano nuovamente insieme, questa volta a promuovere il rispetto per la biodiversità e per gli impollinatori. Tra questi, molti sono soggetti a una minaccia sempre crescente dovuta a una varietà di eccessi: la distruzione e il degrado degli habitat, la diffusione di pesticidi, di malattie e di parassiti, i cambiamenti climatici, le piante invasive e la competizione con gli impollinatori non nativi.

Proprio il recente studio “Pollinator Deficits, Food Consumption, and Consequences for Human Health: A Modeling Study”, pubblicato da Environmental Health Perspectives e condotto da un team di ricercatori statunitensi, britannici e argentini, mette tutti di fronte l’innegabile gravità. Il calo degli impollinatori selvatici, e i conseguenti rimedi inadeguati, hanno portato a una perdita del 3-5% della produzione di frutta, verdura e noci e a circa 427mila morti in eccesso all’anno. Ciò si rifà direttamente alla diminuzione di consumo di cibo sano e delle malattie associate derivanti, tra le quali malattie cardiache, ictus, diabete e alcuni tipi di cancro.

Di Salvatore Galeone