Il valore dell'acqua lanciato con una bottiglia gigante

L’installazione scenografica di tre artisti italiani invade il centro di Parigi per lanciare un messaggio sociale a tutela dell’acqua

PARIGI - Cosa penseremmo se una mattina, affacciandoci alla finestra, vedessimo davanti a noi una gigantesca bottiglia in PET dall’aspetto abbandonato e leggermente interrata, come se stesse tentando di emergere dal suolo? Questo è quello che è successo ai parigini quando si sono ritrovati nel centro della città l’installazione degli artisti Manolo Benvenuti, Claudio Ballestracci e Giulio Accettuelli. L’opera, dal titolo “L’acqua è di tutti”, è stata realizzata utilizzando ben 3.000 bottiglie in PET ed è comparsa a Parigi in occasione del Festival Fontaines en Scéne. Sostenuti da Ambiente Festival e da un gemellaggio tra i comuni di Rimini e Périgueux (Francia), i tre artisti hanno unito arti plastiche, musica (quella di Marco Mantovanini) e filosofia del riutilizzo per lanciare un messaggio sull’importanza dell’acqua come bene sociale e relazionale che ognuno, nel suo piccolo, deve impegnarsi a tutelare e proteggere.

UN’INIZIATIVA SOCIALE - “L’acqua è di tutti” non è però soltanto il frutto della collaborazione tra i tre artisti ma un progetto di ben più ampio respiro che ha coinvolto amministratori, scolaresche, associazioni e volontari, allo scopo di dare vita ad un progetto che vuole far riflettere sul consumo di acqua e sulle implicazioni economiche e ambientali che questo comporta: sfruttamento industriale di un bene comune, cattivo utilizzo e sprechi, smaltimento della plastica, inquinamento. Nella realizzazione della copertura della gigantesca bottiglia si sono cimentati anche ragazzi dai 10 ai 19 anni nell’ambito di laboratori scolastici in cui si sono occupati di recuperare un numero sufficientemente elevato di bottiglie di PET che, dopo essere state selezionate, private dell’etichetta, lavate, separate dal collo e dal fondo, appiattite manualmente e infine stirate con il ferro sono state tagliate e perforate per essere affisse alle reti di supporto che costituivano l’intelaiatura della gigantesca bottiglia. Ognuno ha dato il proprio contributo per lanciare un messaggio importante e farsi così portavoce di quanto sia oggi fondamentale proteggere il patrimonio idrico.

AUDITORIUM FUORI DAGLI SCHEMI - L’installazione ha la funzione di auditorium per quattro fontane sonore ottenute dalla perfetta sincronia tra meccanismi idraulici che celano un’anima musicale: nel momento in cui ci si avvicina agli erogatori, questi arrestano il flusso dell’acqua ed iniziano ad emettere note musicali. L’esecuzione risulta completa solo quando tutte e quattro le fontane suonano all’unisono a rappresentare un quartetto d’archi evocato dall’acqua.

UN MESSAGGIO IN BOTTIGLIA - L’opera, presentata per la prima volta in Francia nel 2011 nell’ambito del primo Festival Art&Eau come unico progetto realizzato da artisti stranieri, ha conquistato il consenso di pubblico e critica che vi hanno visto, oltre alla bellezza estetica, anche e soprattutto un messaggio di più ampia portata. Ribadire ancora una volta che, come titola l’opera stessa, l’acqua è un bene di tutti e che  anche progetti di questa natura possono contribuire a ricordarlo.

5 ottobre 2012