La nuova campagna di Water is Life racconta i sogni dei bambini africani

Dopo il successo della campagna #FirstWorldProblems, in cui bambini di Haiti recitavano i "problemi da primo mondo", DDB New York e l'organizzazione no-profit Water is Life tornano a emozionare per far riflettere raccontando i sogni di un bambino keniano...

La campagna sociale sensibilizza sulla scarsità dell’accesso all’acqua dei Paesi meno fortunati

MILANO –  Fare un viaggio su una barca, giocare a calcio in uno stadio, vedere l’oceano. Questi i sogni di Nkaitole, bambino di quattro anni di un piccolo villaggio del Kenya. DDB New York e Water is Life, organizzazione no profit impegnata nel garantire l’accesso all’acqua alle popolazioni svantaggiate, hanno accompagnato Nkaitole in un’avventura in cui ha avuto l’occasione di realizzare tutti i suoi sogni. Il risultato è un corto intenso che sensibilizza tutti sui problemi legati all’accesso alla preziosa risorsa.

IL FILMUn film di due minuti  in cui Nkaitole realizza tutte le cose che vuole fare nella vita. Lo si vede lasciare per la prima volta il suo villaggio e attraversare il Kenya, fare esperienza delle cose per la prima volta. Il primo bacio, la prima corsa sulla spiaggia lungo l’oceano, imparare a pattinare sul ghiaccio, battere in una corsa l’uomo più veloce del mondo, Usain Bolt, e volare come un uccello. Le cose chefa questo bambino sono tenerissime, la ragione per cui lo sta facendo, però, è straziante. Nkaitole potrebbe infatti non arrivare a compiere 5 anni. In Kenya, infatti, un bambino su cinque non arriva al quinto anno d’ età, a causa dello scarso accesso all’acqua.

LA CAMPAGNA– Questo film fa parte di una campagna di DDB New York e Water for Life partita nel 2012 con la realizzazione di un altro corto emozionale e di grande impatto.  Il primo film, dedicato ad Haiti, solleva la questione delle serie problematiche che affliggono i paesi in via di sviluppo grazie ad un’amara ironia. Nel corto si vedono infatti gli abitanti di Haiti, colpiti da forti disagi legati alla povertà, mentre leggono i tweet con l’hashtag #FirstWorldProblems, i messaggi che raccontano i piccoli pesi che “affliggono” la vita delle popolazioni occidentali. Il carica batterie del cellulare che non arriva al letto, i vicini che bloccano la rete WiFi, non ricordare il cognome della domestica: problemi da paesi ricchi. Una provocazione che mette in luce il divario che ancora separa Paesi ricchi e poveri, e che fa riflettere su quella che è la prima causa di “malattia” al mondo: lo scarso accesso all’acqua potabile. 

aggiornato il 7 febbraio 2014