Una mostra spiega il valore dell'acqua nella ricerca, nella salute, nell'arte

Il 26 e 27 novembre DOLCE ACQUA, la manifestazione per riflettere sulla risorsa acqua nell'anno internazionale della cooperazione per l'acqua. Roberto Barbuti, Direttore del Museo di Storia Naturale di Pisa e curatore della mostra, spiega i significati e I motivi di questa rassegna...

Il curatore Roberto Barbuti, Direttore del Museo di Storia Naturale di Pisa, spiega i messaggi della rassegna

Dolce Acqua. L’acqua nella ricerca, nella salute, nell’arte. Come nasce l’idea di una mostra dedicata all’acqua?

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa ha sempre avuto interesse per le problematiche relative all’acqua dolce. Del consiglio del Museo fanno parte molti docenti dell’Università di Pisa che sono interessati a ricerche sull’acqua da vari punti di vista: biodiversità, acquacoltura, depurazione, etc. Inoltre, il nostro museo è uno dei pochi che ha un acquario di sola acqua dolce con più di 20 vasche, per mostrare la stupefacente diversità dei pesci d’acqua dolce del mondo. L’idea nasce anche grazie alla Regione Toscana, che si è interessata al nostro progetto e lo ha sostenuto anche finanziariamente. 

Ricerca, salute, arte: nella stessa definizione si parla di acqua a tutto tondo. Dal suo punto di vista quanta consapevolezza c’è sull’importanza di questa risorsa?

Il nostro convegno ha proprio il compito di sensibilizzare sull’importanza della risorsa acqua alla quale, nel mondo occidentale, non viene dato il peso opportuno. 

Ritiene che l’arte possa fare da cassa da risonanza ai valori dell’acqua?

Sicuramente. L’arte colpisce l’immaginario delle persone e le predispone a pensare. Molto spesso, nel nostro modo frenetico di vivere non ci si ferma a pensare alle cose. L’arte deve avere anche questa funzione, fermare  il pensiero su un soggetto. Le relazioni scientifiche sono complementari a questo ruolo. Una volta che l’attenzione si è fermata su un argomento, le presentazioni scientifiche sviscerano e chiariscono i vari aspetti del problema. Per questo motivo il convegno “Dolce Acqua” combina arte e scienza. 

Dal suo punto di vista quali comportamenti dovrebbero essere corretti per quanto riguarda l’approccio dell’uomo nei confronti di questa risorsa?

Il 2013 è stato nominato Anno Internazionale della Cooperazione per l’Acqua. Come dicevo prima, nel mondo occidentale non viene adeguatamente considerato il “problema acqua”, come se l’acqua ci fosse sempre “amica” indipendentemente dai comportamenti che assumiamo. Non è così! I nostri comportamenti possono determinare una sorta di “rivolta” dell’acqua verso di noi. Così possiamo avere siccità, alluvioni, inquinamento, ecc. Non ci sono da cambiare alcuni comportamenti, ma è l’approccio complessivo all’acqua che deve essere cambiato. Ogni cosa che facciamo va considerata con attenzione, per capire se questa può avere conseguenze per l’ambiente, sia per quanto riguarda l’acqua, ma più in generale per gli ecosistemi che con l’acqua hanno legami strettissimi. Ci sono molti aspetti relativi all’acqua, ognuno dei quali riguarda dei comportamenti umani che vanno modificati.

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aggiornato il 25 novembre 2013