Nel 2015 note positive per il settore delle acque minerali

Secondo gli ultimi dati resi noti da Beverfood le vendite di acqua minerale sono cresciute di oltre il 7% in volumi

MILANO – Con riferimento al totale canali della distribuzione moderna (iper, super, altri negozi a libero servizio e discount) IRI rileva a fine agosto 2015 una forte crescita di oltre il 7% dei volumi di vendite annue di acqua minerale in Italia che si sono ora portate a 8.545 milioni di litri. La calda estate del 2015 ha avuto sicuramente una forte spinta propulsiva, ma bisogna anche riconoscere che la ripresa in atto dei consumi ha contribuito anch’essa al miglioramento dei consumi. A valore la crescita è stata complessivamente di oltre l’8%, grazie al fatto che i prezzi medi sono cresciuti di ca. l’1%. A fotografare la situazione è stata Beverfood.com Edizioni.

Agli italiani piace liscia

Le acque naturali non gassate rappresentano il 71% dei totale volumi nella moderna distribuzione e sono anche quelle che hanno meglio performato con una crescita del 7,7% su base annua. Seguono le acque gassate (12,4% del totale volumi della moderna distribuzione), le effervescenti naturali (11,3%) e le leggermente gassate (5,3%).

In termini di ripartizione vendite per le varie aree geografiche, il Nord Ovest prevale con un 28,9% a volume e un 30,6% a valore, seguito dal Sud (Sardegna esclusa) con un 27,8% a quantità ma con solo il 23,7% a valore, in considerazione del più basso prezzo medio euro/litro. Segue il Centro +Sardegna con il 25,2% a quantità e il 26, 4% a valore e, infine, il Nord Est con il 18,1% a quantità e il 19,3% a valore.

Il rapporto tra gli italiani e la minerale

I volumi veicolati dalla distribuzione moderna rappresentano all’incirca il 70% dei consumi totali che per lo stesso periodo possono essere quindi stimati intorno ai 12,2 miliardi di litri: pertanto il consumo procapite italiano dovrebbero superare per la prima volta la soglia dei 200 litri/anno e raggiungere in concreto il livello di 203 litri/anno a persona. E’ evidente che l’acqua minerale viene considerata dagli italiani una bevanda di necessità cui non rinunciare neanche nei momenti di congiuntura difficile, con una percezione più salutare rispetto alle bibite e alle bevande frutta, che vengono invece vissute come prodotti più edonistici e, in quanto tali, più facilmente sacrificabili in momenti di difficoltà economica. Senza dimenticare, infine, che l’acqua minerale in Italia costa poco e quindi, nonostante gli alti consumi, comporta una spesa accessibile a tutte le fasce economiche.

Italia primatista del consumo di acque minerali

Resta confermato il primato mondiale italiano nei consumi di acque minerali, ma siamo superati da diversi altri Paesi nel consumo pro-capite di acque confezionate (minerali + trattate) come alcuni Emirati Arabi, l’Arabia Saudita e , secondo altri, anche il Messico e la Thailandia. In Europa il Paese più vicino a noi nei consumi è la Germania che si sta ormai avvicinando sempre più ai nostri consumi pro-capite (144 litri nel 2014, secondo Mineralwasser).

di Alessandro Michielli