Un laureato su 3 sogna di trovare subito un posto di lavoro in Italia

Da uno studio Sanpellegrino, condotto in collaborazione con Tesionline, emergono i bisogni e le aspettative dei giovani laureati e studenti universitari italiani. Disposti a guadagnare meno pur di realizzarsi professionalmente, alle aziende chiedono di essere messi nelle condizioni di crescere e di premiare il merito. E non vorrebbero spostarsi dall'Italia...

Oltre 10mila tra laureati e giovani studenti italiani si sono espressi sul loro futuro professionale

MILANO - Uno studio del Gruppo Sanpellegrino, condotto in occasione del Premio di Laurea Sanpellegrino Campus tramite un sondaggio sul web in collaborazione con il portale Tesionline, evidenzia quali sono le aspettative, i sogni e le ambizioni future post laurea di 10845 universitari italiani, tra laureati e giovani studenti. Trovare un posto di lavoro quanto prima, guadagnare meno ma realizzarsi professionalmente, accumulare esperienza anche in settori diversi dalla propria formazione, entrare in una grossa azienda, non spostarsi dall’Italia: questi i bisogni maggiori emersi. E al mondo delle aziende i laureati chiedono di lasciarli crescere, facendo formazione e incentivando i più meritevoli.

IL POST LAUREA - Su 10845 studenti, oltre un terzo dei laureati (35%) rispondono di voler trovare un posto di lavoro il prima possibile, desiderio prevalente anche tra i giovani ancora impegnati negli studi (37%). Appena 1 su 10 (12%) vuole prendersi un periodo sabbatico. A seguire c’è la volontà di accumulare esperienza anche in settori diversi dalla propria formazione (15%), specializzarsi all’estero (14%), perfezionare una o più lingue (14%).

AMBIZIONI FUTURE - Circa 2000 laureati (18%) preferirebbero guadagnare meno ma sentirsi realizzati professionalmente mentre il 16% sogna di lavorare in un grosso gruppo o azienda internazionale. Il posto fisso è desiderato dal 16% dei laureati, sogno che scende ancora di più tra il resto degli studenti (13%). E se non mancano coloro che vorrebbero un lavoro che li porti in giro per il mondo (15%), il 14% non ha un’idea chiara su come si vede fra 10 anni, dato anche lo sconforto dovuto alla attuale crisi economico-sociale.

MEGLIO IN ITALIA - A sorpresa oltre 1 laureato su 4 (25%) sceglie l’Italia, nazione scelta anche dal 27% di coloro che ancora studiano. Al secondo posto l’Europa (Germania, Francia e Inghilterra) con il 16% delle preferenze e sono al terzo il Nord America (Usa e Canada) con il 14%. In fondo alla classifica appaiati Centro-Sudamerica (Messico, Brasile, Argentina) ed Estremo Oriente (Cina, Giappone, Corea del Sud, Singapore) con il 8%, il Medio Oriente (Israele, Emirati Arabi Uniti, Iran, India) con il 7% e infine tutta l’Area ex Sovietica (Russia, Estonia, Lituania, Ucraina e Kazakistan) con poco meno del 7% delle preferenze.

GIOVANI E AZIENDE - In che modo le aziende possono valorizzare i giovani? Ben 2602 laureati (24%) chiedono alle aziende di poter essere messi nelle condizioni di crescere, ideando percorsi di professionalizzazione e formazione (16%) e incentivando i più meritevoli (16%). Molta importanza ha anche il bilanciamento della vita professionale con quella privata (12%), il rafforzamento del welfare interno (asilo nido, convenzioni, facilitazioni, ecc.) con l’12% e al maggiore ascolto delle idee delle giovani risorse (10%). Cosa spaventa della vita aziendale? Circa 2 laureati su 10 (18%) non hanno nulla di cui temere. Mentre tra le paure maggiori ci sono l’ansia da risultati e produzione (17%), la competizione selvaggia (16%), i rapporti umani ridotti al minimo nei grossi gruppi (14%) e i ritmi di lavoro insostenibili (14%). Cosa invece stimola di più? Ben 3145 laureati (29%) sono entusiasti della possibilità di sviluppare progetti avvincenti. Seguono poi la carriera (17%), la meritocrazia (17%), l’esperienza umana che se ne trae (15%) e la possibilità di entrare in contatto con professionisti affermati (13%).

IL MODELLO DI MANAGER - Sebbene nessun top manager raccolga enormi picchi di preferenze, a prevalere sono due manager di successo come Diego Della Valle (9%), patron di Tod’s ed Emma Marcegaglia (9%), presidente di Confindustria. Tra gli uomini a seguire troviamo Luca Cordero di Montezemolo (8%) presidente della Ferrari e di NTV, Sergio Marchionne (8%), Amministratore Delegato di FIAT. Al quarto posto troviamo l’Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni (7%), seguito da Stefano Agostini (7%), Amministratore Delegato del Gruppo Sanpellegrino, Franco Bernabè (6%), Amministratore Delegato di Telecom Italia, e John Elkann (6%) presidente FIAT. Tra le donne Emma Marcegaglia è seguita da Monica Mondardini (7%), Amministratore Delegato del Gruppo Editoriale L’Espresso e Marina Berlusconi (7%), presidente di Fininvest e Gruppo Mondadori. Chiudono la classifica Miuccia Prada (6%), fondatrice dell’omonima casa di moda e Donatella Versace (6%), co-fondatrice della casa Versace.

18 aprile 2012