Il consumo idrico degli italiani: errori e consigli

Sprechi nell'irrigazione di orti e giardini, lavaggi frequenti delle proprie automobili, rubinetti aperti anche quando non strettamente necessario: questi i principali errori degli italiani nell'utilizzo della risorsa idrica. I consigli di Francesco Bedussi del Centro Antartide per un utilizzo più consapevole dell'acqua, soprattutto ora che è estate...

I suggerimenti di Francesco Bedussi del Centro Antartide per un migliore utilizzo della risorsa idrica in estate

MILANO - Con l’arrivo dell’estate anche in Italia aumenta il consumo idrico; molto spesso un utilizzo inconsapevole e poco razionale della risorsa acqua da parte della popolazione contribuisce ad accentuare il fenomeno della crisi. Quali sono gli errori più comuni degli italiani? E quali i comportamenti da adottare per evitare inutili sprechi? Ecco il punto di vista di Francesco Bedussi del Centro Antartide, Centro di eccellenza della rete INFEAS, che dal 1992 agisce nel campo dello studio, dell'educazione e della comunicazione ambientale e sociale, intervenendo in particolar modo sui temi del risparmio idrico, della mobilità sostenibile e della qualità urbana.

Con l’estate, in che percentuale aumenta il consumo dell’acqua nel nostro Paese? E in che settori?

Purtroppo non esistono statistiche ufficiali e a livello nazionale sui consumi mensili, tali da permettere una valutazione precisa della percentuale di aumento dei consumi idrici in estate. Da alcuni studi locali si può però stimare che l’aumento sia nell’ordine del 10-15%, soprattutto dovuto all’innaffiamento e all’irrigazione.

Quale uso ne fanno gli italiani?

Per quanto riguarda gli usi globali della risorsa acqua, il settore che usa più acqua (circa il 70% del totale) è l’agricoltura. Il rimanente 30% è diviso abbastanza equamente tra gli usi industriali e quelli civili. Parlando di usi civili, che sono quelli direttamente imputabili ai singoli e che si riferiscono all’acqua più pregiata, quella potabile, gli italiani consumano, in media, poco meno di 200 litri al giorno (ma ci sono grosse differenze territoriali). Per fare un paragone, negli Stati Uniti il consumo medio pro capite è di 425 litri al giorno, mente in Africa è di 20.

I consumi di acqua in casa sono così divisi:

  • 32% per l’igiene personale
  • 30% scarico WC
  • 12% cucina e usi alimentari
  • 12% lavatrice
  • 8% annaffiamento e altri usi esterni
  • 3% lavapiatti
  • 3% pulizia di casa

In che misura sono consapevoli del consumo della risorsa?

Sembra proprio che la consapevolezza che l’acqua è una risorsa preziosa, da usare con attenzione, si stia facendo strada. I consumi domestici sono infatti costantemente in calo da almeno un decennio (circa il 10% in meno rispetto al 1999).

Quali sono gli errori maggiori che compiono nell’utilizzo e nell’impiego dell’acqua in estate?

L’acqua non va mai sprecata ma d’estate è necessario essere ancora più attenti. In questo periodo infatti la disponibilità della risorsa idrica è particolarmente ridotta, anche a causa della scarsità di precipitazioni; sempre più spesso negli ultimi anni in molte zone di Italia, anche al nord, si verificano o si sfiorano vere e proprie crisi idriche. D’estate bisogna fare particolare attenzione all’annaffiamento/irrigazione, evitando di dare da bere ad erba e piante nelle ore più calde. In questo caso infatti l’acqua evapora quasi subito, dando poco beneficio alle piante e facendo crescere inutilmente i consumi. Molto meglio annaffiare la sera, quando l’acqua ha tutta la notte per essere assorbita. Si può inoltre evitare di sprecare l’acqua per usi non strettamente necessari, come lavare la macchina, o – se proprio non possiamo resistere –  meglio lavarla utilizzando un secchio piuttosto che il getto continuo del tubo di gomma. Spesso proprio l’irrigazione e i lavaggi delle auto sono tra le prime attività ad essere vietate o regolamentate dalle tante ordinanze estive emanate dai sindaci che si trovano a dover fronteggiare una crisi idrica sul proprio territorio.

Quali sono i consigli per usare consapevolmente la risorsa?

Come abbiamo visto sopra più del 60% dell’acqua in casa si usa in bagno;  è da qui dunque che bisogna partire per abbassare il proprio impatto idrico. La soluzione più semplice ed economica è installare dei riduttori di flusso sui rubinetti e nelle docce in sostituzione dei normali rompigetto. La loro funzione è di miscelare aria e acqua mantenendo inalterato il getto percepito di acqua, ma aumentando la quantità di aria contenuta e quindi diminuendo quella di acqua. I riduttori di flusso costano qualche decina di centesimi l’uno e possono essere installati da chiunque abbia un minimo di manualità. Già questa semplice operazione è in grado di far risparmiare circa il 10% dell’acqua consumata in totale. Il secondo passo è l’installazione di sciacquoni a flusso differenziato (doppio tasto o con tasto stop). Gli sciacquoni tradizionali sprecano ben 12 litri di acqua per ogni scarico, anche per una semplice pipì. Gli sciacquoni a flusso differenziato permettono invece di scegliere tra un’erogazione principale, comunque limitata a circa 8 litri, e una ridotta di circa 4 litri. Per quanto riguarda i comportamenti restano validi i vecchi “consigli della nonna”: evitare di tenere aperto il rubinetto quando ci si lava i denti (si sprecano dai 6 agli 8 litri) o quando ci si rade (si sprecano dai 35 ai 45 litri). Fare la doccia invece del bagno permette inoltre di risparmiare fino al 70% di acqua, soprattutto se non ci si dilunga troppo. Per finire, quando si cambiano gli elettrodomestici, è bene fare attenzione ai consumi idrici (sono indicati nella targhetta energetica) e scegliere quelli meno spreconi.

Aggiornato l'8 agosto 2013