Arriva la "Rain Room" per vivere (sorpresi) l'esperienza della pioggia

L'installazione 3D "The Rain Room" creata da Random International ed inaugurata lo scorso ottobre presso la Curve Gallery del Barbican Centre di Londra, si prepara a raggiungere il MoMa di New York dal 12 maggio al 28 luglio per far vivere ai visitatori l'"experience" della pioggia. Senza bagnarsi...

L’installazione 3D di Random International da Londra sbarca al MoMa di New York. Un “social experiment” che mette al centro la figura degli spettatori.

LONDRA - L’acqua di nuovo al centro delle opere artistiche contemporanee. Enorme il successo suscitato dall’installazione 3D “Rain Room”, progettata dagli artisti Hannes Koch, Florian Ortkrass e Briton Stuart Wood di Random International, ed esposta a Londra presso la Curve Gallery del Barbican Centre, da Ottobre 2012 a Marzo 2013. L’opera, che dal 12 Maggio al 28 Luglio 2013 sarà ospitata presso il MoMa di New York, ha fatto talmente tanto parlare di sé che gli spettatori erano disposti ad attendere in coda anche 12 ore pur di accedervi. L’installazione risulta un sapiente mix di arte, scienza e tecnologia digitale, ma è stato soprattutto il diretto coinvolgimento degli spettatori a fare la differenza, rendendoli insieme all’acqua della pioggia i veri protagonisti della performance, immersi in un’atmosfera magica, avvolgente e suggestiva.

L’INSTALLAZIONE - L’installazione 3D “Rain Room” è stata concepita come un quadrato di 100 metri quadri, caratterizzato da pioggia continua, proveniente dal soffitto. L’acqua però, grazie all’ uso della tecnologia digitale, cadendo evita gli spettatori, che rimanendo asciutti, appaiono puntualmente colti da stupore ed euforia, immersi in un’esperienza avvolgente a 360 gradi. Essi diventano quindi come attori protagonisti su un palcoscenico improvvisato, dando origine a danze e coreografie sempre nuove e personalizzate. L’acqua della pioggia ed il ticchettio ipnotico che la contraddistingue, contribuiscono inoltre a ricreare un’atmosfera intima e anche un po’ magica. È proprio per il livello di coinvolgimento generato tra i visitatori che l’opera è stata descritta dagli artisti stessi come un “social experiment”.

LE TECNICHE - Sembra quasi magia; la pioggia della “Rain Room” evita di bagnare i visitatori. Il trucco però c’è, ed è dato dalle molteplici telecamere dotate di sensori 3D e disposte per tutto lo spazio di 100 metri quadrati. I dispositivi funzionano in modo ottimale quando i movimenti fatti dagli spettatori sono lenti. “Se essi corressero per tutto il perimetro del quadrato alla fine risulterebbero un pochino bagnati perché i sensori sono in grado di rilevare i movimenti, la gravità limita la velocità delle gocce d’acqua che cadono dal soffitto”, ha spiegato l’artista Hannes Koch.

LA RAIN EXPERIENCE - Le opera realizzate dagli artisti di Random International hanno tutte un denominatore comune: coinvolgere gli spettatori e trasformarli nei protagonisti. Nel 2008 l’installazione “Audience” ad esempio, utilizzava degli specchi motorizzati per cogliere e seguire i visitatori durante il momento espositivo, conferendo loro un ruolo di primo piano. “È interessante e anche molto divertente vedere le persone trasformate in parti attive dell’installazione, ed osservare da un punto di vista esterno il loro comportamento”, ha rivelato Koch. L’artista commentando l’ultima sua opera “Rain Room” ha anche aggiunto: “È molto diverso stare sotto la pioggia con un ombrello, rispetto ad esserne immerso senza nulla, sentendo a pieno il ticchettio ipnotico delle gocce d’acqua che cadono al suolo.” Osservando il comportamento dei visitatori ha inoltre osservato: “Qui, le persone più timide attendono di vedere le mosse degli altri visitatori, i più irruenti invece si lasciano andare ai gesti più estremi fin  da subito”.

aggiornato il 21 maggio 2013