“Bread for future”, pane all'acqua di mare per salvare l'ambiente

Arriva da Napoli la nuova tendenza di impastare il pane con l’acqua di mare, con benefici legati alla salute e all’ambiente

MILANO – “Con l'acqua di mare e le tantissime varietà di grani biologici, possiamo produrre salute e benessere, perché questo è il mestiere più bello del mondo.” È quanto afferma sul suo profilo Instagram Rodolfo Molettieri, panettiere di Napoli che, insieme al ricercatore del Cnr-Istituto per la Protezione sostenibile delle piante di Portici Giuseppe Sorrentino, ha lanciato l’idea “Bread for future”, l’ultima tendenza gastronomica che ha un fine preciso: far bene al Pianeta e al tempo stesso alla nostra salute.

Il risparmio idrico

Risparmiare sull’utilizzo dell’acqua è diventata una necessità primaria. Secondo la FAO, nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a 9 miliardi: soltanto il ciclo produttivo alimentare vedrà la richiesta di acqua crescere del 60%. Il tutto parallelamente agli effetti del riscaldamento globale che sta aumentando il processo di desertificazione del Pianeta.

 “L’utilizzo dell’acqua di mare nel processo produttivo – ha spiegato Giuseppe Sorrentino in una recente intervista – fa risparmiare acqua dolce (ogni anno 3.416 miliardi di litri sono destinati al pane), mentre l’uso di farine di grani antichi evita diserbo e trattamenti fitosanitari e contribuisce alla biodiversità”.

Come si ottiene l’acqua di mare per uso alimentare

La proposta ricalca un'idea che già si affermò nel capoluogo partenopeo diversi anni fa: impastare il pane con l'acqua di mare. Decantazione, filtrazione, depurazione e sterilizzazione con raggi Uv: sono questi i processi a cui l’acqua di mare viene sottoposta ogni volta al fine di eliminare microrganismi ed elementi dannosi, e mantenere intatti sali minerali come magnesio, calcio, potassio, fluoro e iodio.

I vantaggi del pane con l’acqua di mare

Pensata come sostituto del sale comune, l’idea di impastare uno dei prodotti simboli della cultura alimentare mediterranea come il pane con l’acqua di mare potrebbe portare non pochi vantaggi. In primo luogo, la drastica riduzione del sodio, che lo rende ideale per chi deve seguire una dieta povera di sale, ma anche la presenza di minerali essenziali: magnesio, iodio, potassio, ferro e calcio.

Tra i vantaggi nell’adottare questo tipo di lavorazione troviamo anche una maggiore durata dello stato di conservazione di questo prezioso alimento. “Dobbiamo essere tutti più consapevoli se non vogliamo distruggere il Pianeta – ha aggiunto Rodolfo Molettieri –  ogni anno vengono prodotte in Italia 26.280 tonnellate di pane, di cui 4.745 buttate. Il pane con l’acqua di mare dura più a lungo, fino a 12 giorni, senza muffe”.

Di Rossella Digiacomo