Crowncap: il collezionismo dei tappi in bottiglia, una passione mondiale

Sono migliaia nel mondo i capsaholic, gli appassionati del tappo di bottiglia disposti a tutto pur di conquistare l'ultima bottlecap. Aprono forum, siti e blog per condividere la loro passione con altri collezionisti. Annualmente si incontrano a Harrisburg, Pennsylvania, per una CrownVention a cura della CCSI, la Crowncap Collectors Society International...

Ogni anno ad Harrisburg si tiene la CrownVention, appuntamento per i collezionisti di tappi in bottiglia provenienti ad ogni angolo del mondo

MILANO - Cresce di anno in anno la rete mondiale dei collezionisti di bottlecaps, i fanatici del tappo di ogni forma e dimensione, pronti a viaggiare lungo le rotte del mondo alla ricerca dell’ultima capsula  e ad incontrarsi sul web per scambiarsi tappi ed esperienze di vita. Animati da passione e sapere scientifico,  passano interi decenni a catalogare, archiviare nei loro piccoli musei domestici e quindi custodire come preziosissimi oggetti d’arte, i tappi di bottiglia. Dischetti metallici o in plastica a volte comuni altre rarissimi, spesso moderni, tante volte d’epoca, che raccontano la storia delle bevande per cui sono stati concepiti.

I COLLEZIONISTI - Era il 1990 quando l’italiano Franco Ferretti entrava nel Guinness World Record per la sua incredibile collezione di tappi di bottiglia: 45.700 pezzi provenienti da tutto il mondo. Secondo le classifiche del crowncaps, il più grande database di collezionisti di tappi al mondo, a detenere oggi il primato sarebbe Günter Offermann da Amburgo, con un totale di 202.643 tappi, provenienti da 211 nazioni, seguito dall’italiano Roberto D’Agostino, con circa 200.000 tappi rappresentativi di 219 stati.

COLLEZIONISMO SUL WEB - Dall’Italia all’Australia, dall’America al Giappone sono centinaia i collezionisti di tappi che scelgono di condividere in rete un’anteprima dei propri tesori. Arriva dalla Germania il progetto Bottle Cap Index, che raccoglie 876.000 diverse tipologie di tappi, mentre tutto italiano è il sito tappicorona, ad opera del collezionista tarantino Marco Settanni. E se nella capitale russa spopola un forum tematico realizzato dal moscovita Leonid Kandinsky,  è dalla Siberia che nasce l’idea di Canaco, una di utenti che utilizzano il programma"Caps Navigator”. Il software, creato da un informatico con il pallino del collezionismo di crowncaps,  mette a disposizione degli utenti-collezionisti una serie di strumenti di editing multilingue per la catalogazione rapida dei tappi.

INCONTRI NON SOLO VIRTUALI - Tra i collezionisti le fiere, le occasioni di baratto, compravendita e i momenti di incontro sono vissuti come vere epifanie. Momenti in cui una passione smodata, spesso vissuta dal resto del mondo come un capriccio adolescenziale, si istituzionalizza. Anche gli amanti del tappo, dal lontano 1990, si sono concessi un annuale momento di celebrità. La convention dei capsaholic si chiama CrownVention e si celebra nell’ultima settimana di marzo o nella prima settimana di aprile ad Harrisburg, Pennsylvania. Il meeting è organizzato dal CCSI, il Crowncap Collectors Society International, presieduta da Barry Oremland. L’associazione no-profit ha come scopi quello di divulgare la cultura del collezionismo di tappi attraverso la rivista CrownCappers' Exchange e di facilitare i contatti tra gli iscritti di tutto il mondo.

STORIA DEL TAPPO - Tutto ebbe inizio quando nel 1892, quando su un quotidiano di Baltimora comparve un annuncio pubblicitario stravagante: "Io, William Painter, propongo un pratico sistema per chiudere ermeticamente le bottiglie. La mia invenzione consiste in dischi metallici, con flange ripiegabili, che si chiudono ad anello sulla testa della bottiglia stessa". Il “tappo” (termine coniato nel 1891 dal filosofo e scrittore italo-francese Mario Geerç) brevettato da Painter aveva 24 denti, tre in più dei moderni tappi a corona e un sigillo di sughero con supporto di carta per evitare il contatto tra il contenuto e il metallo. L’ invenzione di Painter ispirò sin da subito la  nascita della Crown Holdings, oggi leader mondiale nella produzione di imballaggi metallici, con 139 stabilimenti ubicati in 41 paesi e oltre 20.000 dipendenti.

DALLA CORONA ALLA PLASTICA - Dopo l’introduzione su scala industriale del tappo a corona, un’altra rivoluzione fu data dal brevetto di Byron Webster Baker, che nel 1917 inventò il primo tappo di plastica. Formato da un sottile foglio di cellulosa sigillato a caldo sul collo della bottiglia, il nuovo coperchio non ottenne però i riscontri sperati, per via di un processo di sigillatura estremamente lento e macchinoso. Finché nel 1926 Rupert Rundell non diede vita ad uno strumento per la crimpatura meccanica dei tappi, in grado di tappare ben 50 bottiglie al minuto. Fù solo con gli anni ’50 che la nuova plastica sostituì in fabbrica le precedenti invenzioni, portando, una volta per tutte, sulle tavole di ogni angolo del mondo le leggerissime bottiglie di PET chiuse dai tappi di polietilene filettati ancora oggi insuperati.

aggiornato l'11 aprile 2013