Nel 2015 avviato al riciclo il 50% del PET immesso al consumo

L’UE ha posto l’obiettivo per il 2020 di ridurre del 50% i rifiuti inviati in discarica e l’Italia è in linea con il riciclo di PET

ROMA – Per il riciclo della plastica in Italia si tirano le somme del 2015 che ha visto a fronte di circa 2100 tonnellate di plastica immessa a consumo circa 480 mila quelle avviate a riciclo da Corepla e 320 mila tonnellate quelle trattate dai riciclatori indipendenti. Per il solo segmento del PET le tonnellate immesse a consumo, cioè tutte le bottiglie ed i flaconi di plastica, sono state circa 400 mila di cui il 50% è stato raccolto ed avviato a riciclo. Manca all’appello l’altro 50%, circa 200 mila tonnellate che hanno destini diversi: dalla discarica al termovalorizzatore o dispersi nell’ambiente. La questione della dispersione nell’ambiente e la necessità di generare un’economia circolare, sono stati alcuni dei temi del convegno organizzato dall’Associazione Riciclatori Materie Plastiche (Assorimap), “L’evoluzione del riciclo della plastica come sviluppo della Circular Economy”.

Il valore del riciclo del PET

“I dati della raccolta di quest’anno mostrano sensibili miglioramenti – ha spiegato Corrado Dentis, presidente di Assorimap – avvicinandosi lentamente agli obiettivi assegnati dall’Unione Europea per il 2020 che mirano alla riduzione del 50% dei rifiuti inviati in discarica, tuttavia le circa 200 mila tonnellate di PET che ancora vanno in discarica o si disperdono nell’ambiente, non solo rappresentano un modello di paese non allineato con gli standard dei paesi del Nord Europa ma chiudono la porta ad un economia che può generare nuovi posti di lavoro. Quei rifiuti – ha concluso Dentis – sono una risorsa non una sventura”.

Gli sviluppo futuri del riciclo

Dal convegno è emerso che per procedere più spediti alla dead line del 2020 che l’Europa ha assegnato, con la speranza di riagganciare anche alcuni paesi dell’Est, l’Italia dovrebbe percorrere la strada della libera concorrenza del mercato del riciclo.  Ma un altro aspetto da tenere in considerazione è la necessità di allungare la vita alle materie prime proprio attraverso il riciclo per evitare altre emissioni nocive di Co2 e risparmiando oltre 8 mila Gwh durante la produzione di materiali da imballaggio o destinati a contenere liquidi.

di redazione