Recycling Tech, la start-up che cambia la plastica in combustibile

La start-up Recycling Technologies ha messo a punto un dispositivo, il RT7000, che è in grado di trasformare la plastica in combustibile

Milano –Attualmente la produzione globale di plastica supera le 300 milioni di tonnellate all’anno e di queste solo 10% viene riciclato. Il restate 90% viene, invece, incendiato, inviato alle discariche o “gettato in mare”. È proprio questo il motivo che, secondo quanto riportato dal portale Bloomberg, ha spinto la società britannica Recycling Technologies (RC) a creare un dispositivo in grado di trasformare la plastica riciclata in combustibile.

La speranza di una svolta

“Vogliamo cambiare la storia della plastica nel mondo”. Sono queste la parole di Adrian Griffiths, CEO della RT dove, grazie al progetto pilota, vengono ogni giorno riciclati e trasformati in carburante oltre 2,4 tonnellate di rifiuti. Per i finanziatori del progetto – tra cui il governo del Regno Unito e più di 100 investitori privati – questa nuova tecnologia potrebbe segnare una vera e propria svolta nel riciclo della plastica a livello mondiale. La macchina, chiamata RT7000, è stata sviluppata per riciclare tutti i tipi di rifiuti di plastica e trasformarli in un combustibile che prende il nome di Plaxx. Il costo è di circa 3,8 milioni di dollari per l'installazione a cui vanno aggiunti ulteriori 647.000 dollari (il costo di un anno di esecuzione). Tuttavia, la società britannica sostiene che ogni macchina sarà in grado di generare, nel giro di un anno, un fatturato di 2,2 milioni di dollari.  La Scozia – nel 2018 – sarà la prima a testare la veridicità dei fatti. 

Dalla plastica al combustibile

Ma come funziona questa innovativa macchina grande quanto un campo da tennis? Il processo si basa su una tecnica simile a quella utilizzata per il cracking termico (processo di decomposizione termica dei gasoli pesanti condotto a temperature tra 450 e 540 C°) per cui la plastica, dopo essere stata pulita, viene riscaldata ad una temperatura di circa 500 gradi Celsius con “particelle di sabbia bollente” che la trasformano in vapore. Il vapore viene poi raffreddato a temperature diverse e questo da vita a tre tipi di combustibili differenti che vengono fuori dai tre pompe di cui la macchina è fornita. Dalla prima esce fuori un combustibile leggermente paglierino e particolarmente adatto alle aziende petrolchimiche;  dalla seconda, invece, viene fuori una sostanza – la cui consistenza ricorda quella della cera – ideale  da utilizzare come combustibile per i motori delle navi; la terza pompa butta fuori una sostanza simile alla seconda (ma più scura) che può essere utilizzata per la lucidatura delle scarpe e/o per i cosmetici.

di Cristina Neve

22 maggio 2017

Credits: recyclingtechnologies.co.uk