Parto in acqua: benefici e linee guida

Scopriamo quali sono consigli e benefici legati al parto in acqua secondo l’America Pregnancy Association

MILANO – Conosciamo molto bene il valore simbolico dell’acqua come “fonte di vita”. Ad esso si legano anche le proprietà dimostrate in ostetricia attraverso diversi studi* legati al parto in acqua; è infatti dimostrato come l’immersione durante il travaglio rappresenti metodo valido per contenere il dolore e permettere ai muscoli del corpo di rilassarsi e in generale sentirsi più leggeri. Oltre ad essere meno stressante per la madre, partorire in acqua sarebbe più delicato anche per il bambino, abituato a tali condizioni dopo aver trascorso nove mesi nel sacco amniotico. Scopriamo quali sono i consigli e i benefici del parto in acqua secondo l’America Pregnancy Association.

Parto in acqua: benefici e vantaggi

ll travaglio/parto in acqua è una pratica che si è iniziata a diffondere a partire dal 1980. Per la madre, i benefici di partorire in acqua sono molteplici:

  • L'acqua calda è calmante, confortante, rilassante.
  • Nelle fasi successive del travaglio, è stato dimostrato che l'acqua aumenta l'energia della donna.
  • L'effetto del galleggiamento riduce il peso corporeo della madre, consentendole maggiore libertà di movimento.
  • Il galleggiamento favorisce contrazioni uterine più efficienti e una migliore circolazione sanguigna, con conseguente migliore ossigenazione dei muscoli uterini, meno dolore per la madre e più ossigeno per il bambino.
  • L'immersione in acqua spesso aiuta a ridurre la pressione alta causata dall'ansia.
  • L'acqua sembra ridurre gli ormoni legati allo stress, consentendo al corpo della madre di produrre endorfine che fungono da inibitori del dolore.
  • L'acqua fa sì che il perineo diventi più elastico e rilassato, riducendo l'incidenza e la gravità delle lacerazioni e la necessità di episiotomia e punti di sutura.
  • Quando la donna in travaglio si rilassa fisicamente, è in grado di rilassarsi mentalmente con una maggiore capacità di concentrarsi sul processo del parto.
  • Poiché l'acqua fornisce un maggiore senso di privacy, il parto naturale in acqua può ridurre le inibizioni, l'ansia e le paure.

Diversi sono anche i benefici per il bambino legati al parto in acqua:

  • Fornisce un ambiente simile al sacco amniotico.
  • Allevia lo stress del parto, aumentando così la rassicurazione e il senso di sicurezza.

Pro e contro del parto in acqua: quali sono i rischi di partorire in acqua per la madre e il bambino?

Negli ultimi 30 anni, poiché il parto naturale in acqua è cresciuto in popolarità, c'è stata abbastanza ricerca sui rischi di partorire in acqua. Alcuni studi in Europa hanno mostrato tassi di mortalità perinatale simili tra nascite in acqua e nascite convenzionali. Secondo un articolo** del Royal College of Obstetricians and Gynecologists, potrebbe esserci un rischio teorico di embolia in acqua, che si verifica quando l'acqua entra nel flusso sanguigno della madre, sebbene il British Medical Journal*** sia fiducioso al 95% circa la sicurezza del travaglio in acqua.

Se il bambino sta vivendo uno stress nel canale del parto o se il cordone ombelicale si attorciglia, il bambino potrebbe inalare acqua, provocando asfissia. Questo sarebbe un evento raro, poiché i bambini normalmente non inalano fino a quando non sono esposti all'aria e continuano a ricevere ossigeno attraverso il cordone ombelicale fino a quando non iniziano a respirare da soli o fino a quando il cordone non viene tagliato. L'ultimo rischio potenziale del parto in acqua è che il cordone ombelicale possa spezzarsi quando il bambino viene portato sulla superficie dell'acqua; ciò può essere prevenuto facendo attenzione quando si solleva il bambino fino al petto della madre.

Parto in acqua: linee guida

L’immersione in acqua può essere offerta nella prima fase del travaglio a donne sane con gravidanza non complicata tra 37a e 42a settimana di gestazione. La temperatura della donna e dell’acqua dovrebbe essere monitorata ogni ora per garantire comfort ed evitare la piressia. Questa, secondo le linee guida NICE 2007, non dovrebbe essere superiore a 37.5° per evitare il rischio di stress fetale. L’acqua presente nella vasca deve essere confortevole ma non troppo calda, poiché il surriscaldamento corporeo determinerebbe un aumento della frequenza cardiaca fetale. Anche un’eventuale disidratazione può diventare un rischio per la mamma e il bambino se la temperatura della vasca non è ottimale; per questo occorre rimanere ben idratati e assicurarti che la temperatura dell'acqua rimanga stabile.

Infine, è sconsigliato il parto naturale in acqua in caso di sanguinamento eccessivo o infezione materna, se si hanno parti gemellari, se un bambino sta per nascere prematuramente (due settimane o più prima della data del parto). Il parto in acqua dovrebbe sempre e comunque avvenire sotto la supervisione di un operatore sanitario qualificato.

Di Rossella Digiacomo

Bibliografia

*Gilber RE, Tookey PA. Perinatal mortality and morbidity among babies delivered in water: a national surveillance study. BMJ 1999;

**LMM Duley MRCOG, Oxford. “Birth In water: RCOG Statement No. 1.” Royal College of Obstetricians and Gynecologist. January 2001.

***“Perinatal mortality and morbidity among babies delivered in water: surveillance study and postal survey.”  British Medical Journal. August 21, 1999.

Gentle Birth Choices Harper, Barbara, R.N.