Un libro per far luce sull’accesso alle risorse idriche nel mondo

Ne “Il senso della sete”, la giornalista Fausta Speranza analizza l’emergenza ambientale e sottolinea l’importanza di utilizzare tecnologie green

MILANO – Secondo gli ultimi dati dell'Agenzia dell'Onu per la meteorologia, solo lo 0,5 per cento dell'acqua sulla Terra è utilizzabile come acqua dolce, e il cambiamento climatico riduce l'accumulo di acqua terrestre di un centimetro ogni anno. La questione è affrontata all’interno del libro "Il senso della sete. L'acqua tra geopolitica, diritti, arte e spiritualità”, scritto dalla giornalista Fausta Speranza.

L’accesso alle risorse idriche

Sempre secondo gli ultimi dati forniti dall'Agenzia dell'Onu per la meteorologia, nel 2050 cinque miliardi di persone avranno problemi di accesso a risorse idriche. Significa che, secondo le stime del Water Grabbing Observatory, nel 2030 il 47 per cento della popolazione mondiale vivrà in zone a elevato stress idrico, che si traduce in elevatissimo stress sociale. Alla luce di tutti questi dati, nel suo libro l’autrice sottolinea come “l’oro blu” rappresenti il primo diritto da tutelare in tema di salute e di benessere a livello sociale.

Il senso della sete

"Il senso della sete” è un libro che offre una disamina dei disastri ambientali e delle prospettive di una tecnologia green, ma anche un excursus nel patrimonio umanistico, religioso e artistico che dalle più antiche e remote civiltà gravita intorno alla più emblematica delle risorse. Il libro contiene la lettera di Papa Francesco all'autrice (giornalista di Radio Vaticana), la prefazione di Vandana Shiva, le introduzioni e postfazioni di Pasquale Ferrara, Leonardo Becchetti, Francesco Profumo, Stefano Ceccanti.

La sacralità dell’acqua

In piena pandemia, negli Stati Uniti la più essenziale delle risorse è stata quotata in Borsa, e in Europa si è alzata l'allerta sulle microplastiche e su altri inquinanti negli Oceani. Piogge torrenziali e siccità sono le due facce dello stesso fenomeno: l’estate 2021 è stata segnata da drammatiche alluvioni in Germania, Belgio e Gran Bretagna e da devastanti incendi in California, Grecia, Turchia e Italia. “Bisogna ripensare il legame tra sistemi naturali e sistemi sociali – afferma l’autrice - che ricorda la sacralità dell'acqua in tutte le espressioni di spiritualità, religiosità, arte, filosofie che il mondo ha conosciuto in tutti i tempi e in tutte le latitudini”.

Di Rossella Digiacomo