Something in the Water, la mostra che celebra l’acqua e promuove l’attivismo sociale

Something in the Water, la mostra che celebra l’acqua e promuove l’attivismo sociale

Il progetto espositivo firmato dall’artista di Seattle Oscar Tuazon mette al centro l'acqua come mezzo essenziale per gli artisti, unendo arte pubblica e politiche ambientali

MILANO – Un progetto di arte pubblica per analizzare e celebrare l'acqua come elemento poetico, flusso di connessione, metafora di resilienza, elemento in grado di resistere a ogni tentativo di essere modellato. E’ in programma al Maxxi, il Museo delle arti del XXI secolo di Roma, “Something in the Water”, la mostra collettiva curata dall’artista Oscar Tuazon (Seattle, 1975) e da Elena Motisi come curatrice associata.

Something in the Water

Così come la pratica artistica di Tuazon, che si muove lungo margini fluidi, tra architettura e attivismo, allo stesso modo il percorso espositivo di “Something in the Water” si sviluppa nello spazio delle gallerie del Maxxi come un'esperienza fluida in cui l'acqua diventa il veicolo di connessione tra artisti di diversa generazione e provenienza. Le opere esposte invitano il visitatore a percepire le sottili connessioni che le legano tra loro, in un allestimento che, dispiegandosi dalla sala Gianferrari lungo la Galleria 2 del Museo, evoca il flusso sinuoso delle anse del Tevere. 

In mostra troviamo le opere di: Lita Albuquerque, Saif Azzuz, Matthew Barney, Christo, Abraham Cruzvillegas, Torkwase Dyson, Leslie Hewitt, Nancy Holt, Pavlo Makov, Virginia Overton, Marjetica Potrč, Ugo Rondinone, Peter Sandbichler, Anna Sew Hoy, Oscar Tuazon.

Si tratta di un nuovo capitolo inedito del progetto Water School di Tuazon, un’iniziativa artistica ed educativa che esplora le dinamiche e le politiche legate all’accesso alla terra, all’acqua e alle infrastrutture: una pratica omnicomprensiva di creazione di spazi di incontro e collaborazione.

Un elemento dinamico: l’acqua

"Sono felice di essere a Roma, una città che sin dai tempi antichi è stata sempre in stretta connessione con l'acqua, corsi d'acqua, acquedotti, fontane", afferma Tuazon durante la presentazione del suo lavoro e della collettiva che parte dalla semplice considerazione: "l'acqua è un elemento invisibile, senza gusto o odore, incolore o che assume semmai il colore che lo circonda, è un elemento sempre in movimento. E per questo appare imprendibile". Nella mostra e nel confronto tra gli artisti appare "un dialogo intimo ma anche di riflessione sui cambiamenti climatici e sui temi del difficile accesso alle risorse naturali" aggiunge l'artista di Seattle.

Attivare le coscienze attraverso l’acqua

Portare l'acqua dentro un museo, con opere a metà tra l'arte e l'architettura e che dialogano tra loro proprio come un flusso, un corso d'acqua, è stato "un progetto altamente sfidante" ammette la direttrice del Maxxi Arte Monia Trombetta celebrando l'Ocean Pavilion di Tuazon, la nuova produzione site-specific del Maxxi che accoglie una vera fontana in vetro: un dispositivo fisico e strumento attivatore di coscienza, in cui l'acqua rappresenta un filtro attraverso cui vedere il mondo. "Un aspetto attuale, un aspetto che ci interessa seguire da vicino e che mostra la capacità di Tuazon di essere allo stesso tempo un attivatore del pubblico e degli altri artisti coinvolti nel progetto, un aspetto a cui il Maxxi mostra molta attenzione", sottolinea. 

Di Salvatore Galeone

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