“La biodiversità dentro la città”, la Val d’Astino vince il Premio Nazionale del Paesaggio 2021

La piccola valle nel comune bergamasco si aggiudica il riconoscimento attribuito in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio

MILANO - La Fondazione Misericordia Maggiore di Bergamo, con il progetto “La biodiversità dentro la città – la Valle d’Astino di Bergamo”, è la vincitrice del Premio Nazionale del Paesaggio. Il progetto, selezionato tra le 96 proposte presentate, è stato premiato con una stampa dell’architetto e incisore Luigi Rossini (Ravenna 1790 – Roma 1857) dall’Istituto Centrale per la Grafica e costituirà la candidatura italiana alla VII edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa.

Il valore del patrimonio paesaggistico italiano

“Dobbiamo sempre pensare alla grande lungimiranza dei nostri padri costituenti – ha affermato il Ministro della Cultura Dario Franceschini – che iscrissero nell’articolo 9, tra i principi fondamentali, non soltanto la tutela del patrimonio storico e artistico della nazione, ma anche la tutela del paesaggio. Pensiamo quale capacità di visione aveva quella generazione di politiche e di politici nell’immaginare il futuro. Dobbiamo essere orgogliosi – ha concluso Franceschini – perché la tutela del paesaggio è uno dei settori su cui l’Italia è più avanti di molti altri paesi”.

Il progetto vincitore

La Commissione ha voluto premiare il progetto “La biodiversità dentro la città – la Valle d’Astino di Bergamo” per la capacità di aver risposto ai principi della Convenzione Europea del Paesaggio in ogni suo punto attraverso politiche di eccellenza. Fra gli aspetti più rilevanti del progetto vincitore c’è la restituzione alla pubblica fruizione di un paesaggio degradato e a rischio di speculazione edilizia. Un’area di notevole interesse storico ambientale che si trova a ridosso della città di Bergamo e ne costituisce un particolare valore identitario.

La valle di Astino

La valle di Astino è un’area di notevole interesse storico ambientale che si trova a ridosso della città di Bergamo. In questo luogo nel Medioevo viene costruito un monastero vallombrosano, che organizza il paesaggio dell’area con canali e coltivazioni. Con il passare del tempo il monastero e l’intera area finiscono in uno stato di grave abbandono e degrado. L’ambizioso progetto di recupero e pianificazione del paesaggio della valle d’Astino inizia nel 2007, quando la Fondazione Misericordia Maggiore di Bergamo acquisisce l’edificio del monastero e i suoi annessi agricoli. In questo periodo si avvia il restauro del complesso e il recupero paesaggistico del patrimonio terriero della valle all’insegna della biodiversità e delle coltivazioni biologiche.

Il recupero di un territorio

Nel 2017 viene varato un Accordo di programma, in cui vengono coinvolte le principali associazioni di categoria agricole presenti sul territorio del Parco e diverse associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale. L’accordo nello specifico prevede: la salvaguardia, gestione e pianificazione del paesaggio della valle di Astino; il recupero del monastero, delle cascine dell’area (Cascina Convento e Cascina Mulino), del castello e dei sentieri; la creazione di percorsi didattici all’interno del bosco dell’Allegrezza; il recupero delle coltivazioni tradizionali, attuate secondo metodi biologici, e della rete idrica (frutto dell’azione secolare dei monaci) e la costituzione di una sede separata dell’Orto botanico. In parallelo, sono state attivate una serie di iniziative culturali, didattiche e di formazione, legate al paesaggio e all’alimentazione, intese a restituire Astino e la sua Valle ai Bergamaschi.

Di Rossella Digiacomo