Aumenta il consumo di suolo in Europa

In Europa è prevista la cementificazione di 3,2 milioni di ettari agricoli, una zona vasta quanto la Pianura Padana. Cosa dice il rapporto Ispra 2017

MILANO – Il consumo di suolo si estende a macchia d’olio, in Europa è prevista la cementificazione di 3,2 milioni di ettari agricoli, pari alla superficie agricola della Pianura Padana.

In occasione del Soil Day (giornata mondiale del suolo),  il Centro di ricerche sul consumo di suolo (Crcs) di Istituto nazionale di urbanistica (Inu), Legambiente Lombardia, Politecnico di Milano e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), hanno presentato congiuntamente 3 rapporti, che fotografano la situazione attuale del consumo di suolo a livello regionale, nazionale ed europeo.

Il consumo di suolo e il rapporto Ispra 2017

Il rapporto Ispra 2017 è dedicato proprio agli approfondimenti e al confronto tra le regioni italiane e mostra come il consumo di suolo, pur con diverse accentuazioni, sia un male comune a tutte le regioni italiane.

Il Crcs sottolinea che le regioni del Nord Italia fra cui: Lombardia, Toscana, Friuli V.G. e Veneto, Emilia Romagna, hanno promulgato leggi che perseguono la riduzione del consumo di suolo.

Il problema è che tali leggi non apportano soluzioni nel breve periodo, ma nel lungo.

La Lombardia ha approvato una recente modifica per decidere di edificare in nuove aree agricole più propizie ad investimenti immobiliari.

Norme frammentarie sul consumo del suolo

L’Italia consuma suolo a ritmi vertiginosi per la sua orografia, densità di popolazione e infrastrutture nelle limitate aree di pianura e costiere.

Il problema non è solo italiano “In Europa manca una direttiva sui suoli, ma - come rileva il rapporto - anche in ciascuno degli Stati Membri le norme, se ci sono, risultano frammentarie e incoerenti: ogni Stato fa da sé, o più spesso non fa nulla, mancando una cornice di richiamo vincolante alla tutela della più preziosa risorse naturale dell’Ue”.

Il rapporto segnala un paradosso dell’Unione europea: “spende quasi il 40% del suo budget sulla Politica agricola comunitaria, ma lo fa senza preoccuparsi di preservare i suoli agricoli su cui quella politica ricade.

Fino ad oggi il consumo di suoli ha divorato quasi 19 milioni di ettari in tutta Europa, come dire il doppio dell’Ungheria, raddoppiando in un cinquantennio le aree urbanizzate”.

L’Europa impoverisce i terreni dell’America Latina

Uno degli obiettivi dell’UE è “zero consumo di suolo entro il 2050”, ma non ha sviluppato strumenti che regolino tale consumo, motivo per cui il Jrc (Centro comune di Ricerca della CE), prevede intorno a quella data la cementificazione di altri 3,2 milioni di ettari (pari alla superficie agricola dell’intera Pianura Padana) con una perdita a carico prima di tutto dei seminativi, di cui si prevede un calo di ben 11 milioni di ettari.

Un problema rilevante, infatti l’Europa utilizza terreni agricoli di altri continenti, in particolare quelli dei Paesi più poveri, come l’America Latina, che potrebbero legittimamente reclamarli per soddisfare i bisogni della propria popolazione.

di Valentina Izzo 

17 luglio 2017

credits: Fotolia