Il dispositivo che lampeggia per ricordarti di bere: Ulla

Grazie a Ulla, il promemoria per un’idratazione corretta, bere la giusta quantità di acqua quotidiana sarà semplicissimo

MILANO - Abbiamo davvero bisogno di un dispositivo che ci ricordi di rispettare i nostri bisogni fisiologici? Sì. Molte persone dimenticano l’importanza di una corretta idratazione ancor prima di avvertire lo stimolo della sete, confondono quest’ultima con la fame oppure con la stanchezza e, di conseguenza, non bevono o lo fanno poco. In loro soccorso arriva il dispositivo Ulla, una sorta di Tamagotchi provvisto di un nastro di gomma da avvolgere intorno a qualsiasi tipo di bottiglia e che si illumina a ogni ora per ricordare alle persone di bere.

Come funziona Ulla

Un sensore, presente all’interno del dispositivo, rileva quando si è in prossimità della bottiglia e inizia a lampeggiare insistentemente con una luce bianca attirando l’attenzione di chi si trova nelle vicinanze. Inoltre, prima che passi un’ora dall’ultima volta che si è bevuto, Ulla si attiva nuovamente, ricordando di fare un altro sorso. La tecnologia dietro questo dispositivo è davvero minima. Non è, infatti, necessario scaricare nessuna applicazione, non serve tenere traccia dell’assunzione quotidiana di acqua durante la giornata, né ricordarsi di ricaricarlo a fine giornata: la sua batteria è eccellente e ha una durata di 6 mesi.

Pigri, distratti o troppo impegnati? Ecco per chi è più adatto Ulla

Ulla è più adatto alle persone che hanno una vita piuttosto statica, “da ufficio”. Il sensore di movimento e il timer sono molto più efficaci quando sono posizionati in luoghi ben visibili, come ad esempio su una scrivania. La maggior parte delle volte, infatti, se si è in movimento o si ha la bottiglia chiusa in una borsa o in uno zaino, si rischia di non vedere il segnale luminoso. Se si è, invece, di fronte ad un computer con una bottiglietta d’acqua nel proprio campo visivo, il lampeggio cattura immediatamente l’attenzione senza disturbare gli altri, invitando a fare un sorso.

di Salvatore Galeone

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