Come ottimizzare il consumo di risorse idriche nel mondo secondo l’analisi di Rick Hogeboom

Il direttore dell’organizzazione Water Footprint Network parla di agricoltura sostenibile e delle migliori tecniche di irrigazione per ridurre l’utilizzo di acqua

MILANO - Rick Hogeboom è il direttore esecutivo della Water Footprint Network, un'organizzazione senza scopo di lucro con sede nei Paesi Bassi che mira a promuovere un uso equo ed intelligente delle risorse idriche in tutto il mondo. In un’intervista rilasciata a 20questionsaboutwater, Hogeboom condivide la sua analisi a tutto tondo sulle fonti di consumo idrico nel mondo, su come limitare gli sprechi e su come gli effetti posso incidere sullo sviluppo economico di un paese.

L’intervista a Rick Hogeboom sull’uso delle risorse idriche nel mondo

Quali sono le principali fonti di consumo idrico nel mondo?

Il maggior consumatore d'acqua è di gran lunga l'agricoltura. Se si considera il consumo idrico o l'’impronta idrica’ dell'umanità, il 92% è in agricoltura, mentre il restante 8% è equamente ripartito tra industria e uso domestico.

Quali sono oggi le maggiori fonti di spreco di acqua nel mondo?

Poiché la “parte del leone” della nostra impronta idrica risiede nell'agricoltura, ha senso considerare anche le maggiori inefficienze, e ce ne sono molte. Ci vuole molta più acqua per produrre una coltura in un luogo particolare e specifico, che usufruire delle caratteristiche naturali - ambientali ed atmosferiche - del territorio. Ciò che differenzia la produttività e l’efficienza di un agricoltore dipende direttamente dalla quantità di risorse idriche di cui esso dispone. Ci sono quindi grandi inefficienze nel modo in cui coltiviamo i raccolti, ed è qui che si potrebbero ottenere i maggiori risparmi a livello mondiale.

Hai esempi concreti?

È sempre difficile generalizzare su argomenti così complessi. Ma se si irriga un raccolto con la preziosa acqua del fiume, scarsamente disponibile, mentre la pianta non è ancora nata, ne verrà dispersa molta nell’ambiente, evaporerà nell'atmosfera e non potrà più essere utilizzata nuovamente per altri scopi. Esistono tecniche come l'irrigazione “a pioggia” o “in solco” che comportano l'inondazione dell'intero campo, mentre talvolta la pianta non necessiterebbe di tale quantità di acqua. La maggior parte di questa non viene riutilizzata e finisce nell'atmosfera. Ci sono però alternative che permettono in modo molto preciso e sistematico di portare l’acqua alle piante e alle colture, al momento giusto, proprio quando ne hanno bisogno, ad esempio tramite sistemi di irrigazione “a goccia” o irrigazione a “goccia sotterranea”. È possibile utilizzare queste tecnologie per una varietà di colture, trattandosi di sistemi adattabili alle molteplici esigenze dell'azienda agricola, e in alcun modo esclusivi di una singola coltura specifica.

Esiste un legame tra l’ottimizzazione delle risorse idriche e il livello di sviluppo di un paese?

C'è certamente un legame, per esempio tra il PIL e l'efficienza idrica perché, come ho detto, le tecniche di irrigazione sono molto importanti. Se avete i mezzi per investire in queste tecniche idriche più efficienti, allora siete automaticamente più efficienti nell'utilizzo dell'acqua. Non vi è tuttavia una correlazione perfetta: ci sono regioni con un basso PIL in cui si ha ancora un'elevata efficienza idrica in agricoltura.

Quali sono alcuni modi per smettere di sprecare acqua?

Ci sono tre categorie molto diverse. A partire dal consumo domestico, dove l'acqua è utilizzata per lavare, cucinare, pulire, fare il bagno. Naturalmente si può cercare di risparmiare risorse idriche installando in casa gli elettrodomestici più efficienti, come un soffione doccia a risparmio idrico o una lavatrice a risparmio idrico. Si può anche evitare di gettare materiale tossico o medicinali nello scarico per evitare l'inquinamento. Ma, come affermato precedentemente, su scala globale, questo tipo di consumi non influisce quanto l’agricoltura.

di Salvatore Galeone

Source: Adobe Stock