Sposarsi sott’acqua, lo speciale “Si” nelle acque pugliesi

Rocco e Maria Pia hanno celebrato il loro matrimonio subacqueo nelle acque salentine, a Punta Remite, a quindici metri di profondità. Il racconto della sposa.

MILANO - Il matrimonio è da sempre un momento speciale per due persone, ma quando si decide di celebrarlo in mare a diciassette gradi e quindici metri di profondità lo è ancora di più. Così Rocco Sienese e Maria Pia Romano hanno deciso di promettersi amore eterno nelle acque salentine di Otranto, località “Punta Remite”, in presenza degli amici dell’immersione e di pochi invitati sub, sacerdote compreso naturalmente. Il matrimonio subacqueo può sembrare una stramberia per molti, ma è stato in realtà un incanto per loro, già sub da anni e innamorati del profondo blu.

Il matrimonio subacqueo

Chi sceglie di dire Sì sott’acqua, ha un sorriso selvatico costantemente in navigazione, ovunque portino le onde – racconta Maria Pia Romano - La mia muta bianca e il mio velo che ondeggiava con la corrente sono stati l’abito da sposa più bello che potessi sognare. Poi è venuta la vita vera, quella a terra. Quella in cui devi mordere giorno per giorno il presente per restare a galla, ma chi ha imparato a fare immersioni in corrente, sa anche che quando te la trovi di fronte devi stare vicino al fondale e aiutarti aggrappandoti agli scogli. La vita è così, anche l’amore. Un’idea che si costruisce giorno per giorno, con tenacia.”

La passione per il mare

I due giovani hanno un legame stretto con il mare della propria terra, il Salento, che li porta a prendersi cura costantemente delle sue acque. “In questi anni ho visto innalzarsi la temperatura dei fondali, arrivando fino a 28-29°C ad agosto, ad una profondità di -20mt – prosegue Maria Pia - Vien voglia di piangere, ma la capacità del mare di rigenerarsi è immensa, è questa la salvezza dei bagnanti d’agosto.” Così la decisione di sposarsi sott’acqua non è altro che la naturale decisione di chi, da sempre, condivide questa passione per quel mare capace di amare senza chiedere nulla in cambio. “Siamo subacquei, siamo spiriti liberi. Facciamo pulizie dei fondali e ci incazziamo con chi sporca. Ci sentiamo a nostro agio con le pinne e non con le scarpe strette. Della mondanità non sappiamo che farcene, preferiamo il silenzio. E il blu, la dolce elisia timida, la colorata flabellina, le cernie curiose, i paguri, le murene e i cavallucci marini. Non abbiamo bisogno di andare alle Maldive: il mare del Salento ci offre tutto questo.”

Di Salvatore Galeone