Per 6 baristi su 10 il bar all’italiana è il luogo di evasione e convivialità

Per 6 baristi su 10 il bar all’italiana è il luogo di evasione e convivialità

Da uno studio di Acqua Brillante, in occasione del suo tour itinerante nei bar d’Italia, emerge un quadro del modo di vivere degli italiani al bar

MILANO - L’Italia è da sempre legata in modo inscindibile al mondo dei bar, luoghi di socializzazione dove si scambiano chiacchiere bevendo un caffè o sorseggiando un cocktail, luoghi di condivisione dove si guarda la partita insieme o si gioca a carte, ma anche luoghi dove prendere un momento per sé, leggendo un giornale o godendosi un pasto in tranquillità. A confermarlo è uno studio promosso da Acqua Brillante, dal quale emerge che per oltre 6 baristi su 10 (61%) i propri clienti ricercano maggiormente nei loro locali proprio momenti di relax ed evasione.

La tradizione senza tempo dei bar italiani

Quella del bar italiano è una storia antichissima e in continua evoluzione: da punti d’incontro per artisti e poeti dove veniva servito il caffè, a salotti in cui poter parlare di politica e letteratura fino alla concezione moderna in cui l’Italia ha saputo differenziarsi creando una tradizione unica. Oggi, nonostante non esista una maniera univoca di vivere il bar, sia per la domanda che per l’offerta dei bar stessi, ciò che ne accomuna ogni tipologia però è l’atmosfera di convivialità che si respira in ognuno di essi.

I valori dei “bar brillanti”

Secondo i baristi intervistati, i principali valori che contraddistinguono il bar all’italiana sono convivialità e condivisione (62%), tradizione e abitudini (47%), prodotti di qualità del nostro territorio (45%), senza dimenticare svago e divertimento (40%) e socializzazione (35%). Proprio l’ultimo aspetto è confermato anche dall’indagine OPUS by Nielsen1 secondo cui 4 italiani su 5 scelgono il bar proprio come momento di evasione e socialità.

Il Bar Brillante, come il bar all’italiana, è un luogo di aggregazione, ritrovo e svago a 360 gradi. Dal leggere il giornale alle chiacchiere tra amici o con il barista, il bar ha saputo creare con il tempo un’atmosfera conviviale, popolare e autentica trasformandosi, per molti italiani, in una seconda casa.

Cosa cercano i clienti

Oggi, soprattutto nei paesi di provincia, il bar svolge un ruolo fondamentale nelle vite degli italiani e il locale stesso diviene un appuntamento fisso, un momento di fuga dallo stress quotidiano ed una distrazione. A dichiararlo gli stessi baristi, secondo cui ciò che i clienti ricercano maggiormente nei loro locali sono proprio momenti di relax ed evasione (61%), ma anche attimi di incontro e discussione (35%) e luoghi familiari dove sentirsi a casa (50%). A tutto questo si aggiunge l’esperienza al palato, che porta i clienti a prediligere  l’uno o l’altro bar in base alle proposte di food&beverage (55%) e ad una tacita garanzia di qualità e tradizione che si cela dietro ai prodotti offerti dal bar stesso (47%).

E proprio la qualità e il made in Italy sono elementi essenziali per chi sta dietro al bancone. 8 baristi su 10 (81%), infatti, scelgono prodotti biologici, di qualità e di origine italiana non solo per questioni legate all’eticità ma anche perché conferiscono una caratteristica distintiva al locale grazie al posizionamento premium dei prodotti, oltre al fatto che sono sempre più richiesti dai clienti.

Cosa consumano gli italiani al bar

Le proposte di food & beverage privilegiate dagli italiani al bar variano in base ai diversi momenti della giornata ma la costante che rimane è sicuramente il caffè, scelto da 8 italiani su 10 (82%). Nella prima parte della giornata, che va dalla colazione al dopo pranzo, le alternative sono poi variegate: dalle bevande a base di caffè come cappuccino, caffè-latte o macchiato (65%), a succhi e spremute (35%), the (15%) e bevande sostitutive al caffè (18%). Se si tratta di colazione, che ancora oggi è considerata dagli italiani “un rito sacro”, a padroneggiare insieme al caffè sono proposte dolci come croissant e paste dolci sfogliate (61%), torte e muffin (22%) o pasticcini (16%) mentre nella fascia del pranzo si preferiscono proposte salate dai toast ai rustici, ma queste variano in base alla tipologia di bar e alla presenza o meno di una cucina.

Nella seconda parte della giornata, invece, che include il pomeriggio, l’aperitivo e il dopo cena, rimangono le bevande analcoliche come le bibite (47%), i the e le tisane (25%), spremute e succhi (32%) insieme alle proposte di cocktail (56%) – sia alcoliche che analcoliche - sempre in grado di innovarsi e seguire le tendenze del momento.

Le principali tradizioni dei bar

Per oltre la metà dei baristi (56%) la tradizione del proprio locale è legata ad una particolare modalità di preparazione e consumo di bevande e pietanze o addirittura invenzioni alimentari nate nello stesso locale e che sono rimaste nel percepito dei consumatori.  Il 30% invece, sostiene che la tradizione sia connessa ad una questione culturale dividendo i baristi che si definiscono “vecchio stampo” da chi, invece, rimane costantemente aggiornato e aperto alle nuove tendenze, anche internazionali, contaminandosi con altre culture senza mai perdere il legame con quei i riti tutti italiani come il caffè e brioche al mattino o il tipico “aperitivo all’italiana”.

I Bar brillanti

L’indagine si inserisce all’interno di “Bar brillanti”, l’iniziativa lanciata dall’iconica tonica nata nel 1954 che per il secondo anno da vita al progetto volto a far conoscere la storia, la qualità e l’autenticità dei bar italiani e quest’anno, continua a dar voce alle realtà brillanti raccontando anche i valori e le abitudini di consumo dei bar italiani attraverso la voce dei baristi con un tour itinerante da nord a sud fatto di 7 tappe. “Bar Brillanti” accomunati dunque dai medesimi valori ma ognuno con la propria personalità e tradizione.

Di Salvatore Galeone

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