Scrivere sulla plastica? Adesso si può

Scrivere sulla plastica? Adesso si può

Un gruppo dell'università della California, coordinato dal professor Yadong Yin, ha creato una speciale pellicola di plastica che può essere scritta e cancellata più di 20 volte usando semplicemente la luce...

L’invenzione è stata fatta da alcuni ricercatori dell'università della California

RIVERSIDE (CA - USA) – Potrebbe essere un’idea in grado di condizionare in maniera permanente la scrittura così come “romanticamente” la intendiamo noi, ovvero carta e penna. Un team di scienziati chimici dell'università della California, guidati dal professor Yadong Yin, hanno ideato e prodotto una speciale pellicola di plastica che può essere scritta e cancellata più di 20 volte usando semplicemente la luce.

L’INVENZIONE – Descritto sulla rivista Nature Communications, il segreto di questo speciale materiale è l'uso di coloranti già presenti in commercio che reagiscono alla luce. Stando a quanto ha riferito il prof. Yin, il  materiale potrebbe essere usato soprattutto per i quotidiani perché, rileva Yin, «le lettere stampate rimangono leggibili per più di tre giorni, un tempo sufficiente per le applicazioni pratiche come i giornali.

COME FUNZIONA– Alla base della tecnica vi è l'uso di coloranti che reagiscono alla luce già presenti in commercio e chiamati coloranti redox. La stampa viene eseguita in più fasi: prima si colora la pellicola su cui poi viene sovrapposta una maschera prestampata con il testo. A questo punto si procede alla stampa con la luce ultravioletta che sbianca il colorante su tutta la superficie tranne sulle lettere da stampare.

CONTRO LO SPRECO– L’espressione “paper less” la fa ormai da padrona in molte aziende, nelle quali secondo i ricercatori il 90 percento di tutte le informazioni circola ancora su carta, che nella maggior parte dei casi non viene riutilizzata. Il materiale ottenuto secondo gli autori è «una buona alternativa alla carta normale nel soddisfare le crescenti esigenze globali di sostenibilità e conservazione dell'ambiente».

aggiornato il 16 dicembre 2014