Otranto, magica Porta d’Oriente

La scrittrice Maria Pia Romano racconta le suggestioni del mare di Otranto, nel cuore dell’Adriatico

MILANO - Otranto è suggestione pura da respirare in ogni stagione, con il suo faro della Palascia, il punto più a Est d’Italia, il lago della cava di bauxite alle Orte, con il suo Centro Storico che è Patrimonio dell’Unesco e Sito Messaggero di Pace esattamente da dieci anni. Basti pensare che già negli anni ’80 Renzo Piano lavorò alla stesura del Pug cittadino, evidenziando le sue ricchezze inestimabili: i suoi monumenti, il mosaico pavimentale della Cattedrale e il cenobio basiliano epicentro di cultura nel Medioevo.

Le suggestioni marine di Otranto

Una vacanza a Otranto significa tuffarsi nel cuore generoso dell’Adriatico: spiagge e scogliere che si gettano nel mare cristallino, dove poter fare anche splendide immersioni subacquee e scoprire fondali popolati da vita sottomarina, grotte meravigliose, con fantastici giochi di luce, ed ancora locali sui bastioni, ristoranti, bar. Una cittadina che d’estate pullula di vita e offre anche lo spettacolo imperdibile della prima alba d’Italia dal faro di Punta Palascia che si raggiunge a piedi attraverso un panoramico sentiero che digrada verso il mare, percorribile agevolmente anche dai bambini.

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Dissetarsi con le bellezze di Otranto

E andando ancora più a Sud, si viaggia lungo uno dei tratti più belli della litoranea salentina, passando da Porto Badisco, dove il 1° febbraio del 1970 è stata scoperta la famosa Grotta dei Cervi, patrimonio inestimabile ma chiusa al pubblico, e poi Santa Cesarea Terme e Casto Marina, con la sua grotta Zinzulusa, aperta ai turisti, che deve il suo nome al termine dialettale “zinzuli”, che significa “stracci”, come se le stalattiti fossero panni pendenti dal soffitto.

Con il suo irresistibile mix di cultura, storia e accattivanti proposte per i più giovani, Otranto è sicuramente una meta ambita dai turisti di ogni età, che vogliono dissetarsi di bellezza.

Magica Porta d’Oriente

Vista dal mare, Otranto appare ancora una fortezza, con i bastioni a picco sull’acqua, ma dietro la vuota abbondanza di mura e torrioni, un prodigio di viuzze bianche in salita, in discesa, di casette bianche, di palazzotti tufacei. In queste viuzze i fatti della storia sono rimbalzati come pomi maturi, da un secolo all’altro, e giunti fino a noi: qui le palle delle bombarde turche, scagliate cinquecento anni fa, reggono i gradini di accesso alle case…”. Così scrive magistralmente Maria Corti ne “L’ora di tutti”, romanzo storico che dipinge meglio di ogni cartolina l’atmosfera della magica Porta d’Oriente. Leggetelo mentre siete lì. Vi innamorerete.

Di Maria Pia Romano