A San Giorgio in Bosco l'acqua minerale unisce cittadinanza e aziende

A San Giorgio in Bosco l'acqua minerale unisce cittadinanza e aziende

Roberto Miatello, primo cittadino di San Giorgio in Bosco (Padova), racconta in che modo l'acqua minerale contribuisce allo sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio. Il sodalizio con Nestlé Acqua Vera ha portato negli anni un incremento delle attività produttive e occupazionali, e tutta la comunità lavora nella difesa della risorsa acqua...

Il sindaco Roberto Miatello spiega le linee di crescita del territorio adottate in sinergia con Nestlé Acqua Vera

MILANO - L’acqua minerale come bene da tutelare e fonte di sviluppo economico, occupazionale e culturale. La risorsa acqua rappresenta questo per la comunità di San Giorgio in Bosco, paese in provincia di Padova dove sgorga la fonte di Nestlé Acqua VeraRoberto Miatello, primo cittadino del comune padovano, racconta le importanti sinergie che sono state avviate con l’azienda e con gli altri sindaci dei comuni veneti che ospitano sorgenti naturali a tutela della preziosa risorsa e nell’ottica di uno sviluppo armonico del territorio.

L’IMPORTANZA DELLA FONTE - Un ruolo fondamentale da un punto di vista economico e occupazionale. Ecco cosa rappresenta per San Giorgio in Bosco la fonte presente nel territorio. Afferma Roberto Miatello: “La nostra fonte è una risorsa importante che contribuisce in maniera rilevante in termini di occupazione e lavoro. Nestlé Acqua Vera è infatti l’azienda più grossa che c’è a San Giorgio in Bosco e si impegna molto anche nella tutela dell’ambiente per non arrecare possibili disagi ai cittadini. Nella nostra comunità l’acqua minerale è quindi un modello di sviluppo che contribuisce a diffondere anche una cultura in  cui cittadini e azienda si riconoscono”.

I RIFLESSI ECONOMICIDal punto di vista economico quali sono i riflessi della fonte sullo sviluppo locale?“Indubbiamente la nostra comunità beneficia dei cosiddetti canoni di imbottigliamento che versa Nestlé Acqua Vera: in qualità di azienda mungitrice di acqua minerale, l’azienda versa infatti alla Regione Veneto 1.5 euro al metro cubo. Il nostro comune incassa dai trasferimenti regionali circa 250mila euro e altri 110mila euro da un contributo extra di Acqua Vera. Questi introiti ci hanno permesso di non toccare le aliquote Imu a carico dei cittadini e in ogni caso vengono reinvestiti sullo sviluppo locale: 20mila euro vengono destinati alla sponsorizzazione della squadra locale di calcio10mila alle procedure di monitoraggio geologico a tutela della fonte e molte altre risorse nello sviluppo infrastrutturale”.

LE SINERGIE POLITICHE - Un bene così prezioso quale l’acqua minerale, che dà tanto al territorio, viene difeso in tutte le sedi e con tutte le azioni possibili da cittadini e istituzioni. Sottolinea Miatello: “Attualmente sono in essereimportanti sinergie tra i sei comuni veneti in cui hanno sede importanti sorgenti di acqua minerale. Lavoro a stretto contatto con i sindaci di Recoaro TermeScorzéPosinaTorrebelvicino e Valli del Pasubio per poter parlare con un’unica voce a livello regionale nell’ottica di difendere la risorsa acqua e i posti di lavoro dell’industria connessa. Complessivamente, infatti, il Veneto imbottiglia circa 2 miliardi e mezzo di litri d’acqua, e San Giorgio in Bosco con circa 700 milioni di litri rappresenta il 27% dell’imbottigliato regionale. Numeri che fanno capire l’importanza dell’acqua minerale nell’economia veneta”.

LE PARTNERSHIP - Non sono solo i grandi numeri economici a dare risalto all’importanza della fonte per il territorio di San Giorgio in Bosco. Ci sono anche molte attività collaterali che uniscono ancora di più la comunità e Nestlé Acqua Vera. Afferma infatti Miatello: “Nel 2010, in occasione della visita di Benedetto XVI a Venezia, Nestlé Acqua Vera ha offerto gratuitamente circa 50mila bottigliette di acqua minerale ai pellegrini. In questa e in altri eventi e manifestazioni, come la ‘marcia di primavera’, Nestlé Acqua Vera offre sempre il suo contributo offrendo sempre a titolo gratuito acqua e altre bevande. Alla base, quindi, c’è un rapporto sinergico e di fiducia tra la fonte e la comunità”.