Acqua pulita grazie all’energia solare per i Paesi in via di sviluppo

Dalla ricerca italiana un progetto per migliorare la disponibilità di acqua potabile nei Paesi dove scarseggia

MILANO – Un apparecchio che richiede pochissima manutenzione, facile da usare, capace di purificare l’acqua dolce non potabile e di produrre energia elettrica per far fronte alle necessità quotidiane delle popolazioni, stimate in circa 1 miliardo di persone, che non dispongono di elettricità e acqua potabile. Il progetto si chiama Sun4Water ed stato realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo per 6 ong coinvolte - Lvia, Amref, Avis, Manitese, Cuamm e Cast - già attive in Paesi in cui l’accesso all’acqua pulita è un problema quotidiano e pronte per sperimentare 75 prototipi in 4 Paesi prescelti, ovvero Etiopia, Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Tanzania.

Come funziona Sun4Water

La macchina è alimentata da un pannello solare e composta da una batteria, da un controllo elettronico, da una pompa che spinge l'acqua sporca attraverso un sistema filtrante a quattro stadi (a sedimentazione, a carboni attivi, e un sistema integrato di ultrafiltrazione e osmosi inversa) capace di abbattere virus, batteri e metalli pesanti fino a un diametro di 0.0001 micron. Produce circa 20 litri di acqua potabile per ogni ora di radiazione solare. I test condotti su Sun4Water confermano che l’acqua filtrata soddisfa gli standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.”

Acqua e salute

“Il test sul campo – spiega Italo Rizzi, direttore di LVIA, ong che coordina le sperimentazioni – verrà svolto dalle ONG usando il dispositivo su vari tipi di acque (sotterranee e superficiali) e con diverse tipologie di destinatari (principalmente scuole, comunità, dispensari e centri di salute) Il trial fornirà importanti indicazioni rispetto all’usabilità tecnica del potabilizzatore nei contesti selezionati, ed in alcuni contesti verrà testata l’efficacia del dispositivo e i possibili effetti su salute, economia locale, ambiente e cambiamento sociale (in relazione a risparmio di tempo ed energia) con una verifica in termini di accettabilità e desiderabilità tecnica e finanziaria e individuando possibili migliorie a livello tecnologico necessarie per il suo utilizzo in piccole comunità rurali”.