Clean Technology, quasi un’impresa su due investe in sostenibilità

Clean Technology, quasi un’impresa su due investe in sostenibilità

Lo studio di Innovatec Group approfondisce i temi della sostenibilità all’interno del sistema economico e produttivo italiano

MILANO - Il 70% delle imprese italiane ritiene che la sostenibilità abbia un impatto positivo sul business e il 45% delle aziende italiane ha effettuato investimenti in sostenibilità. E’ quanto emerge dal primo Osservatorio sulla Clean Technology nelle imprese italiane realizzato da Innovatec Group. L’indagine di Eumetra ha coinvolto 800 imprese attive prevalentemente nel settore dell’industria, dell’edilizia, del commercio e della ristorazione, situate su tutto il territorio italiano.

La ricerca, effettuata da Eumetra per conto di Innovatec, è stata realizzata con l'obiettivo di dare una fotografia del quadro attuale in merito alla sensibilità e alla cultura della sostenibilità all’interno delle aziende al fine di comprendere quali sono gli interventi da attuare in materia di sostenibilità ambientale, economia circolare, efficientamento energetico e Clean Technology.

Le imprese che investono in sostenibilità

Dai dati emersi dall’Osservatorio Clean Technology emerge che il 55% delle imprese investirà di più in sostenibilità per la crescita del proprio business. Nonostante ciò l’83% delle imprese intervistate ha dichiarato che la propria azienda non ha ancora un piano industriale sui temi della sostenibilità. Il restante 17% è così suddiviso: 2% lo ha a breve termine (1 anno), il 7% a medio termine (2-3 anni) e l’8% a lungo termine (+5 anni). In merito agli investimenti in sostenibilità, il 45% delle aziende intervistate ha effettuato investimenti in questo settore di cui: il 38% per interventi in efficienza energetica, il 20% per la parziale o totale riconversione industriale con adozione di soluzioni sostenibili, il 18% per installazioni di tecnologie green e il 9% in processi di economa circolare.

Gli ostacoli nell’investire

Il 55% delle imprese non ha effettuato alcun tipo di investimenti nel settore. Tra i principali ostacoli agli investimenti sono stati individuati: la mancanza di competenze (38%), i costi elevati delle materie prime (31%), la mancanza di incentivi (30%) e l’eccessiva burocrazia (24%). Il restante 63% dichiara di non effettuare investimenti prevalentemente a causa dell’eccessivo costo iniziale di avvio di azioni di intervento e della mancanza di normativa di riferimento e di tecnologia. Infine, in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quasi l’80% delle imprese ritiene che sia "molto difficile" che i fondi del Pnrr vengano assegnati e spesi e il 41% sottolinea che non sarà facile accedervi. Solo il 16% si limita a sostenere senza riserve che il Pnrr è “un'occasione dalle grandi potenzialità”.

La scelta degli investimenti nel settore

Nonostante le criticità, le aziende mostrano però un atteggiamento estremamente positivo nei confronti di scelte sostenibili e di economia circolare. Ben 7 su 10 sono convinte che sia necessario effettuare interventi in termini di sostenibilità all’interno delle proprie imprese. Quelle più propense agli investimenti nel settore sono quelle operanti nel settore dell’energia, agricoltura, alimentare e tessile. Le principali aree di intervento riguardano una maggiore efficienza energetica (44%), maggiori investimenti in tecnologie verdi e pulite (23%) e percorsi di formazione (10%). E tra le aziende che già oggi adottano soluzioni sostenibili, 2 su 3 affermano che la quota degli investimenti complessivi crescerà in futuro anche in un’ottica di crescita commerciale attesa. Il 42% degli intervistati, infatti, è convinto che i propri clienti sarebbero più propensi ad acquistare i prodotti della propria azienda a fronte di un maggiore impegno concreto nella sostenibilità.

Di Salvatore Galeone

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