Idrogeno dal plasmix, svolta nel mondo del riciclo

Eni e Corepla al lavoro per dare nuova vita al materiale di scarto al momento non riutilizzabile

MILANO – Produrre biocarburanti e idrogeno dal plasmix, insieme di plastiche eterogenee incluse negli imballaggi post-consumo e non recuperate come singoli polimeri. E’ questa la nuova sfida di Eni e Corepla, i quali hanno firmato un’intesa finalizzata all’avvio di progetti di ricerca capaci di innescare un processo innovativo di economia circolare.

Nuova vita al materiale di scarto

Attualmente gli imballaggi di plastica vengono selezionati e avviati al riciclo, trasformati in scaglie e granuli e quindi impiegati come materia prima per la creazione di nuovi prodotti. Di tutto questo materiale di scarto, una parte non è però riciclabile e rientra in quell’insieme di imballaggi post consumo, costituito da plastiche eterogenee, chiamate plasmix, quasi esclusivamente destinato al recupero energetico e in piccola parte in discarica.

Il gruppo di lavoro

Nei prossimi sei mesi si costituirà un gruppo di lavoro congiunto che analizzerà l’evoluzione che il mercato degli imballaggi non meccanicamente riciclabili avrà nei prossimi anni e le tipologie di rifiuti utilizzabili. Al momento non è stato fornito alcun dettaglio tecnico su come saranno effettivamente prodotti biocarburanti di alta qualità e idrogeno. Questo tipo di materiale di scarto, se riutilizzabile, aprirà nuovi scenari legati al riciclo.

di Salvatore Galeone

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