Mascherine dalla plastica riciclata, l’iniziativa di un gruppo di subacquei

Dal riciclo della plastica sono nate delle mascherine protettive contro il Coronavirus. Ecco l’idea di un’associazione di appassionati di immersioni

MILANO – Quando la passione per il proprio sport e l’amore nei confronti della Natura e dell’ambiente si uniscono, possono nascere delle lodevoli iniziative. È il caso di PADI (Professional Association of Diving Instructors), un’associazione di subacquei che, dopo aver raccolto ed opportunamente riciclato la plastica, ha creato delle mascherine per la protezione contro il Coronavirus.

Le mascherine sono personalizzate e riutilizzabili

Le mascherine sostenibili in plastica riciclata sono riutilizzabili e personalizzabili con “temi” che riguardano il mare. Sono state pensate e create dall’associazione PADI che ha stretto una collaborazione con Rash’R, brand specializzato in abiti sportivi sostenibili.

Questi sistemi di protezione personale hanno riscosso un gran successo sin dai primi giorni. I pre-ordini infatti, hanno toccato quota 15mila, contribuendo a raccogliere, smaltire e riciclare circa 700 chilogrammi di plastica. Le mascherine, che sono in vendita assieme a 5 filtri intercambiabili (che ne consentono, quindi, il riutilizzo), possono essere acquistate in ogni parte del mondo.

Il tutto è stato fatto a titolo volontario

“Siamo un’organizzazione con un cuore e con un’animaha dichiarato, in un’intervista concessa alla CNN, Lisa Nicklin, vicepresidente Marketing di PADI Worldwide – Abbiamo a cuore la Natura e l’ambiente che ci circonda ed il tutto è stato fatto a titolo volontario, senza alcun scopo di lucro. Siamo molto fieri di aver prodotto queste mascherine. Inizialmente abbiamo sottovalutato quanto sarebbero state popolari. Dato il difficile momento che stiamo attraversando, abbiamo pensato che fosse una grande cosa da fare, un qualcosa di cui tutti avessero bisogno”.

di Michael Dones

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