Oceani, le 5 problematiche da affrontare per salvaguardarli

In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, Leonardo Tunesi di Ispra spiega come assicurare il mantenimento dei processi oceanici, dalla diversità biologica ai servizi ecosistemici

MILANO - L'oceano copre oltre il 70% della superficie del pianeta e costituisce ben il 95% della biosfera;. L'oceano e i suoi ecosistemi forniscono servizi indispensabili per contrastare i cambiamenti climatici, per proteggere le coste, per fornire alimenti, reddito, svago e benessere culturale. Tutti questi benefici dipendono dalla capacità degli oceani di poter continuare ad assicurare il mantenimento della diversità biologica e dei servizi ecosistemici.

Le minacce per gli oceani 

Oggi l’oceano mondiale è in pericolo, perché vittima dell’azione combinata di cinque principali minacce causate dall’uomo:

  1. L’aumento della popolazione mondiale che continua a crescere, sebbene con un tasso leggermente ridotto rispetto a quello della fine degli anni '60. Ciò implica un cambiamento dei modelli di consumo delle popolazioni di interi continenti, che negli ultimi decenni hanno adottato metodi estremamente impattanti per produrre energia, cibo e materiali;
  2. La continua crescita dell’economia mondiale che, seppure rallentata negli ultimi anni, non è sostenibile. L'aumento della popolazione mondiale sta infatti determinando un aumento della domanda di beni e servizi che implica una richiesta sempre maggiore di energia e risorse marine;
  3. La continua crescita tecnologica per accrescere l'efficienza produttiva e consentire l’espansione dei mercati.  Le innovazioni hanno portato anche a molti effetti negativi, basti pensare all’aumento delle capacità di pesca che, non adeguatamente governata, ha portato alla sovrappesca delle risorse ittica a livello planetario;
  4. I cambiamenti delle strutture di governance e l’instabilità geopolitica che là dove è presente un conflitto sull'accesso alle risorse e sui confini marittimi, hanno portato ad una compromissione delle politiche e degli accordi fondati sulla sostenibilità;
  5. I cambiamenti climatici in atto, causati dal continuo aumento delle emissioni di gas serra, con effetti diffusi in tutto l'oceano e che continueranno ad influenzare per secoli l'intero pianeta.

Gli effetti di queste cinque cause principali, identificate con precisione dall’ultimo World Ocean Assessment delle Nazioni Unite, pubblicato poche settimane fa, possono non essere sempre da noi percepibili, perché si manifestano (a livello planetario) in modo diverso in funzione di Stati e continenti. È però ormai chiaro che l’Umanità deve cambiare il suo modo di porsi e la Giornata degli Oceani è l’occasione per prendere coscienza che è necessario un cambiamento radicale da parte dell’Umanità.

Il decennio delle scienze oceaniche

Siamo nel 2021. A fine 2017 le Nazioni Unite hanno dichiarato che il decennio che inizia quest’anno e si concluderà con il 2030, sarà il “decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile”. A livello mondiale si è riconosciuto che nei prossimi anni andrà definito a scala planetaria un quadro comune che consenta alla scienza oceanica di supportare adeguatamente il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, contribuendo, ad esempio, a rafforzare lo sviluppo e l'attuazione di soluzioni scientifiche per la gestione della pesca. Questo salto di qualità è necessario per fare in modo che, a livello mondiale, sia possibile raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile necessari per sostenere la salute e il benessere delle popolazioni e per raggiungere la sicurezza alimentare.

Come proteggere la salute degli oceani

Il fulcro di questa iniziativa mondiale è la Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC) dell'UNESCO, che è l'organismo delle Nazioni Unite responsabile del sostegno alla scienza e ai servizi oceanici globali. Questa organizzazione consente ai suoi 149 Stati membri (tra cui l’Italia), di lavorare insieme per proteggere la salute degli oceani coordinando programmi di osservazione oceanica, mitigazione dei rischi, allerta tsunami e pianificazione dello spazio marino. Tutto ciò per consentire alla scienza oceanica di aiutare concretamente a fare in modo che l'oceano torni a quello stato di salute necessario a consentirgli di assicurare all’Umanità il futuro che essa auspica, consentendo agli Stati della IOC di costruire la capacità scientifica e istituzionale necessaria per raggiungere l'obiettivo di conservare e gestire in modo sostenibile le risorse oceaniche e marine entro il 2030.

La tutela degli oceani in Italia

In Italia è la Commissione Oceanografica Italiana (COI), che raccoglie i principali organismi che si occupano di scienze oceanografiche del nostro paese, a svolgere il ruolo di interfaccia dell’IOC e ad avere il compito di promuove gli obiettivi e le opportunità del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile 2021-2030.

Una migliore gestione di oceani e mari

L'8 di giugno, la Giornata degli Oceani del 2021, è il giorno più adatto per ricordare che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite si è impegnata affinché il decennio appena iniziato porti ad un rafforzamento della cooperazione internazionale, in modo tale che la scienza oceanica possa fornire conoscenze adeguate per rispondere alle esigenze della società. Questo decennio costituisce quindi una “opportunità unica" per creare quel concreto sistema di interfaccia tra scienza e politica necessario a rafforzare la gestione delle attività umane sugli oceani e sui mari, a beneficio dell'intera Umanità.

Leonardo Tunesi

Bibliografia per approfondimenti:

The Second World Ocean Assessment delle Nazioni Unite: https://www.un.org/regularprocess/woa2launch

Commissione Oceanografica Italiana:

https://dta.cnr.it/coi-commissione-oceanografica-italiana/

Il Decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile:

https://www.oceandecade.org/