Operazione "Acque Pulite"

Operazione "Acque Pulite"

Arriva dalla Toscana “Purifast”, l’ultimo progetto per la depurazione delle acque degli scarichi industriali e civili per tutelare il Pianeta e il patrimonio idrico

PRATO - Un progetto europeo d’avanguardia per la depurazione delle acque inquinate degli scarichi industriali. L’ultima innovativa frontiera in materia di salvaguardia del patrimonio idrico si chiama Purifast ed è uno studio che arriva da Prato ed è stato recentemente presentato a Palazzo dell’Industria. La Next Technoloy Textile (Ntt), società di ricerca e servizi alle imprese, fondata a Prato dal Miur e partecipata dalle principali manifatturiere del settore, ha infatti messo a punto con Purifast l’operazione “Acque Pulite”, sintetizzata nella formula Uf+Us ovvero Ultrafiltri più Ozonizzazione.

OPERAZIONE ACQUE PULITE - Il sistema prevede l’installazione di una serie di filtri per l’ultrafiltrazione-ozonizzazione delle acque che vengono così purificate  e possono essere riutilizzate o immesse nell’ambiente. La tecnologia è risultata essere una delle più avanzate ed economiche tra quelle disponibili e permette una notevole riduzione dell’inquinamento legato alle acque di scarico delle lavorazioni industriali. Partner del progetto l'Università di Firenze con i dipartimenti di Matematica e di Ingegneria Civile e Ambientale, le tedesche Inge e Iww (Rheinisch-Westfalisches Institut fur Wasserforschung gemeinnutzige), le italiane Lavo (Giussano, Monza), King Color (Novi di Modena) e Gida, la società Gestione Impianti Depurazione Acque (costituita da Comune di Prato, Unione Industriali e Gruppo Consiag).

UN PROGRAMMA ALL’AVANGUARDIA - Ideato da Ntt, Purifast (acronimo di Advanced Purification Of Industrial And Mixed Wastewater By Combined Membrane Filtration And Sonochemical Technologies) è costato oltre tre anni di ricerche con un finanziamento di 2,2 milioni di euro della Commissione Europea nel contesto dell' programma Life + Envirenmental Policy and Governance 2007-A1. ''All'inizio'', spiega Enrico Fatarella, ricercatore chimico di Ntt e responsabile scientifico di Purifast, ''puntavamo su una combinazione di ultrasuoni e membrane capaci di ultrafiltrare l'acqua attraverso fori microscopici. Il successo dei test pilota non ha però dato analoghi risultati su scala industriale. Depurare scarichi ricchi di coloranti e sostanze chimiche presuppone infatti vari passaggi e gli ultrasuoni si sono rivelati troppo costosi in termini di energia necessaria. Preferibili quindi tecnologie più consolidate come l'ozonizzazione (un sistema in cui si sfrutta il potere ossidante dell'azoto per degradare composti organici) di pari efficacia ed economicamente vantaggiose''.

TUTELARE LE ACQUE - ''Riciclare le acque reflue'', precisa Enrico Venturini, responsabile dei servizi alle imprese di Ntt e del progetto Purifast, ''è un problema mondiale. In Toscana riguarda in particolare il distretto tessile pratese, quello conciario a Santa Croce sull'Arno, del cartario a Lucca e delle aree minerarie, da Massa all'Amiata. Il solo fabbisogno industriale di Prato arriva a 10 milioni di metri cubi all'anno (4 quelli depurati e riutilizzati): spesso sono acque con residui tossici, che non ci possiamo permettere né di sprecare, né tanto meno di disperdere nell'ambiente. Adesso siamo in grado di proporre a istituzioni e imprese soluzioni di sicura efficacia''.

23 agosto 2012