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Acqua minerale e acqua di rubinetto: scopriamole meglio

Sia le acque minerali naturali che quelle del rubinetto soddisfano il bisogno primario di dissetarsi, pur essendo profondamente diverse tra loro

MILANO – L’acqua minerale e l’acqua di rubinetto servono entrambe a soddisfare il bisogno di dissetarsi, ma esistono alcune differenze che, dalla normativa alla composizione, le caratterizzano. Facciamo un po’ di chiarezza per aiutare i cittadini a  saperne di più.

Origini diverse

Il principale elemento di differenziazione risiede proprio nell’origine. L’acqua minerale naturale può provenire solo da falde sotterranee profonde, con caratteristiche geologiche che la preservano naturalmente da rischi di contaminazione. L’acqua di rubinetto, distribuita tramite gli acquedotti e comunemente definita potabile, invece, può derivare anche da falde superficiali e acque di superficie, come laghi o fiumi, che possono essere non immuni da contaminazioni.

I trattamenti dell’acqua di rubinetto

Proprio per questo, l’acqua del rubinetto è sottoposta a trattamenti di disinfezione antibatterica. La maggior parte delle acque distribuite dagli acquedotti sul territorio nazionale viene disinfettato utilizzando come agenti cloro gassoso, ipoclorito di sodio e biossido di cloro. Il giusto dosaggio della clorazione è proprio uno degli elementi più critici della gestione dell’acqua del rubinetto: se un dosaggio basso non garantisce una disinfezione sufficiente a valle, un dosaggio alto, viceversa, può determinare il superamento dei limiti previsti per alcune sostanze nocive alla salute, come i trialometani (cloroformio, bromoformio). Altri trattamenti possono inoltre rendersi necessari per eliminare forme di contaminazione chimica o elementi indesiderati.

La qualità

La qualità delle acque del rubinetto dipende molto dalle condizioni della rete idrica di distribuzione, che possono variare anche significativamente da comune a comune; le acque minerali, invece, arrivano sulla tavola così come sgorgano alla fonte, senza interventi di alcun tipo. La legge, tenuto conto delle caratteristiche proprie delle acque minerali naturali e considerando che la richiesta del consumatore è quella di avere a disposizione un prodotto ineccepibile sotto il profilo della garanzia igienico-sanitaria, già da tempo ha stabilito 51 parametri di controllo ed i rispettivi limiti.

Acqua di rubinetto: vigilanza e conformità

Le operazioni di vigilanza e controllo in materia igienico sanitaria delle acque minerali naturali sono effettuate dalle Autorità Sanitarie (ASL, laboratori ARPA, NAS). Le ispezioni ed i prelievi dei campioni da sottoporre alle verifiche analitiche possono essere effettuati in qualsiasi momento e lungo tutta la catena produttiva e di distribuzione ( a partire dalle sorgenti, lungo la rete idraulica di adduzione, sugli impianti in stabilimento, nei magazzini e depositi, nei punti vendita).

Un giudizio di non conformità qualitativa su un’acqua minerale naturale comporta la revoca del Decreto di riconoscimento ministeriale e di autorizzazione alla vendita della stessa; per un’acqua di rubinetto non conforme per il superamento del limite di un parametro, invece, si possono chiedere deroghe.

di Alessandro Conte

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