Idratarsi variando bevande aumenta il consumo e favorisce l’assunzione di micronutrienti
MILANO – Tutti sappiamo che reintegrare le perdite d’acqua e i sali dell’organismo è fondamentale per mantenere un corretto livello di idratazione; ma quanta acqua apportiamo attraverso il consumo di bevande ed alimenti? A rispondere è l’European Hydration Institute che attraverso una pratica tabella mostra la percentuale d’acqua contenuta nei principali prodotti che ingeriamo.
BEVANDE ANALCOLICHE
Da 90% a 100 di acqua: Acqua, tè, caffè, bevande leggere e per lo sport, bevande gassate, limonata, succhi vegetali
Da 85% a 90%: Latte, succhi di frutta, bevande a base di succhi di frutta
BEVANDE ALCOLICHE
Da 85% to 95% di acqua: Birra e vino
Da 60% a 70%: Distillati
ZUPPE
Da 80% a 95% di acqua: Consommé, cipolla, carne e verdure, verdure, pomodoro, crema ai funghi, noodle con pollo, concentrati di verdura, minestre concentrate, crema di funghi (preparata con latte)
FRUTTA E VERDURA
Da 80% a 90% di acqua: Fragole, meloni, pompelmi, uva, pesche, pere, arance, mele, cetrioli, lattuga, sedano, pomodori, zucca, broccoli, cipolle, carote
PRODOTTI CASEARI
Da 87% a 90% di acqua: Latte fresco intero
Da 75% a 85%: Yogurt
Da 60% a 65%: Gelati
Da 40% a 60%: Formaggio
CEREALI
Da 65% a 70% di acqua: Riso (bollito)
Da 75% a 85% di acqua: Pasta (spaghetti, maccheroni, noodle). In questa i valori sono approssimativi e dipendono da fattori quali l’origine dell’alimento e i metodi di cottura.
Da 30% a 40%: Pane e biscotti
Da 2% a 5%: Cereali per la colazione (pronti all’uso)
CARNE, PESCE, UOVA
Da 65% a 80% di acqua: Pesce e frutti di mare
Da 65% a 75%: Uova (strapazzate, fritte, al tegamino), omelette, sostituto dell’uovo
Da 40% a 65%: Manzo, pollo, agnello, maiale, vitello
Da 15% a 40%: Insaccati, pancetta
aggiornato il 14 giugno 2013