Ecco come l’aria condizionata contribuisce alla disidratazione

Il virologo Fabrizio Pregliasco spiega come l’aria condizionata aumenta lo stato di disidratazione del corpo e mette a rischio le vie respiratorie

MILANO – Uno dei modi più immediati e piacevoli per fuggire al caldo estivo è il riparo in posti freschi, possibilmente dotati di aria condizionata.

Ma oltre a scatenare reazioni contrastanti – basti pensare alla vita in ufficio dove non mancano tra gli strenui sostenitori del fresco chi invece si lamenta di beccarselo tutto addosso – c’è anche un aspetto poco noto: l’aria condizionata può accelerare la disidratazione del nostro corpo  senza accorgercene e, altrettanto inconsapevolmente, aumenta il bisogno di assumere più acqua.

Aria condizionata e disidratazione

Ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo e Direttore Sanitario IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, che l’aria condizionata, togliendo gran parte dell’umidità, crea un clima più secco, generando uno stato di disidratazione complessiva ed una richiesta di maggior apporto idrico da parte dell’organismo.

Anche le vie respiratorie risentono in modo particolare della disidratazione, perdendo la loro efficienza perché rinsecchite. Le vie aeree rischiano irritazioni serie, se il climatizzatore viene utilizzato in maniera non appropriata.

Patologie in agguato

Le malattie dell’orecchio, del naso e della gola sono sempre in agguato. Le cause principali di laringiti e faringiti sono da un lato gli sbalzi termici, dall’altro l’impossibilità di mantenere completamente sterili i filtri di cui ogni apparecchio di condizionamento dell’aria è dotato.

Ecco perché chi soffre di rinite, otite e sinusite dovrebbe cercare di evitare, per quanto possibile (a casa può essere più facile, in ufficio molto meno), gli ambienti con aria condizionata: il pericolo di recidive è molto alto.

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di Alessandro Conte

20 luglio 2018

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