Estate e disidratazione: scopri i rischi meno conosciuti

Estate, scopri i rischi meno conosciuti che si possono correre in caso di disidratazione: dai crampi muscolari, alla depressione, alla costipazione

MILANO  - L’estate sta entrando nel vivo e, con l’aumento delle temperature, occorre prepararsi in maniera preventiva ai rischi che ne potrebbero conseguire. Uno fra tutti, quello della disidratazione, se poco conosciuto può causare alcuni disturbi importanti per il benessere generale del corpo e della persona. Conoscerli è un modo in più per non sottovalutarli e capire l’importanza di una corretta idratazione.

Crampi muscolari

I crampi muscolari non sono prerogativa di atleti o di coloro che praticano attività sportiva.

Se si è minimamente attivi, ma non si introduce un’adeguata quantità di acqua, si può essere ugualmente soggetti a crampi. Le contrazioni involontarie dei muscoli e gli spasmi sopraggiungono quando i nervi che sono connessi ai muscoli non hanno quantità sufficiente di acqua e sodio che li circonda.

Depressione

Il cervello è con tutta probabilità il primo organo che richiede un maggior quantitativo di acqua rispetto a tutto il resto del corpo.

Qui è concentrato circa il 20% del sangue che circola all’interno del nostro corpo, e le sue cellule sono composte per più dell’ 85% da acqua.

La disidratazione all’interno delle cellule del cervello comporta un’immediata perdita di energie, che provoca inevitabilmente spossatezza, stanchezza e depressione. L’ottimale funzionamento delle cellule cerebrali permette di evitare  problemi emotivi.

Costipazione

Il cibo che si mangia viene sottoposto ad un processo di digestione che termina all’interno dell’intestino tenue, dove la parte non essenziale del cibo viene trasformata in rifiuti ed espulsa dal corpo.

Se non si assume un’adeguata quantità di acqua, le cellule dell’intestino estraggono l’acqua dai rifiuti alimentari, ottenendo come risultato la stipsi.

Alta pressione

L’ipertensione è una condizione fisica comune a tutti coloro che non bevono abbastanza acqua.

Quando le cellule del corpo sono costrette ad far fronte alla mancanza di acqua, il cervello segnala alla ghiandola pituitaria di secernere una sostanza chiamata vasopressina, la quale causa la costrizione dei vasi sanguigni, diretta causa dell’aumento di pressione.

Calcoli renali

La disidratazione porta le urine ad essere molto concentrate; i minerali che si trovano al suo interno tendono infatti ad accumularsi formando delle cristallizzazioni, meglio conosciute come calcoli renali.

Uremia

Un giusto apporto di acqua permette ai reni di filtrare con facilità le sostanze di scarto. Una quantità insufficiente di liquidi non gli consente invece di depurare in maniera adeguata il sangue.

Il risultato è che le sostanze di scarto che si sarebbero dovute espellere attraverso le urine rimangono all’interno dell’organismo, andandosi a depositare in tessuti, articolazioni e organi. Questa condizione provoca quella che è meglio conosciuta come uremia, stadio terminale dell’insufficienza renale.

di Alessandro Conte

12 luglio 2018

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