Nuovi studi ed esperti dimostrano come la disidratazione abbia un effetto negativo su alcune nostre funzioni cognitive
MILANO - Tutti sanno che occorre idratarsi per avere una pelle sana e favorire la digestione, ma quello che molti di noi non sanno è che anche al nostro cervello viene sete. Il cervello infatti si restringe quando siamo disidratati, rendendo più difficile concentrarsi e favorendo stanchezza ed irritabilità. Ecco le ultime testimonianze raccolte dal portale neozelandese Stuff.
ACQUA E FUNZIONI COGNITIVE - "La disidratazione ha un effetto negativo su alcune nostre funzioni cognitive e, in particolare, sembra ridurre la nostra soglia dell’attenzione - afferma il professor Andrew Scholey , direttore del Centre for Human Psychopharmacology alla Swinburne University di Melbourne - In pratica, quando siamo disidratati, viene meno l’equilibrio dei nostri sali all'interno delle cellule e nello spazio tra le cellule, con conseguenze su alcuni elementi della funzione cellulare anche nel nostro cervello."
LO STUDIO - Un altro studio pubblicato sul The Journal of Nutrition, anche un lieve livello di disidratazione può influenzare l'umore nelle giovani donne sane. Nel corso dello studio, sono state messe sotto osservazione due gruppi di donne, alcune esposte ad un basso livello di disidratazione, mentre altre no. In seguito i due gruppi sono stati sottoposti a diverse valutazioni, inclusi test cognitivi che hanno mostrato effetti avversi per coloro che risultavano disidratati. "I livelli lievi di disidratazione determinano variazioni negative di certi stati d'animo chiave come il vigore e la stanchezza, così come un aumento di mal di testa e difficoltà di concentrazione”.
IL PARERE DEGLI ESPERTI - “Come facciamo a capire che siamo a rischio disidratazione? – aggiunge il professor Andrew Scholey – alcuni segnali sono il colore delle urine scuro, la riduzione del proprio stato di vigilanza e l'incapacità di rispondere o reagire più velocemente come si farebbe normalmente”. Il Professor Perminder Sachdev , co-direttore del Centro per la Salute dell’Invecchiamento del Cervello presso l'Università del New South Wales, afferma che in caso di disidratazione avviene un diminuimento dei fluidi nelle cellule cerebrali, con conseguente restringimento del cervello. "Mentre non tutti gli studi hanno evidenziato un significativo effetto cognitivo - afferma Sachdev - ci sono prove che dimostrano come il cervello debba lavorare di più durante uno stato di disidratazione. Ciò che è certo è che la reidratazione inverte eventuali effetti negativi , come la stanchezza o irritabilità”.
aggiornato il 14 luglio 2014