Acqua e Oriente, un rapporto antico e intimo

In programma al MAO di Torino la mostra “Goccia a goccia dal cielo cade la vita” che testimonia la varietà e la ricchezza di manufatti legati al tema e all’uso dell’acqua

MILANO – Il rapporto tra acqua e Oriente, dalle sue radici più antiche ai suoi tanti complessi sviluppi, sino alle necessità più recenti, è il tema centrale della mostraGoccia a goccia dal cielo cade la vita”, in programma fino al 1° settembre presso il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino.

Acqua cardine dell’esistenza umana

A partire dalle affermazioni del Corano e della letteratura successiva, la mostra illustra lo sviluppo storico dei tanti ruoli e significati ricoperti dall’acqua e l’incarnazione dei suoi significati nell’arte e nei manufatti islamici. Tra l’acqua e il mondo orientale esiste infatti un rapporto antico e intimo. Le ragioni climatiche lo spiegano solo in parte: vi è un’eredità antica di culture e civiltà precedenti, un senso religioso profondo e tante complesse ragioni sociali e culturali. L’acqua appartiene ai nostri sogni più profondi: evoca la maternità, la pulizia, la purità, la sensualità, la nascita e la morte. Questo naturalmente vale per ogni civiltà, ma nell’Islam tale serie di idee ha trovato un suo senso più profondo, facendo di questo elemento uno dei cardini stessi dell’esistenza umana: un cardine tanto spirituale quanto sociale ed estetico.

Le diverse fruizioni dell’acqua

La mostra è una narrazione attraverso immagini, reperti, libri e miniature: tecnologia, vita quotidiana e arte, che per secoli si sono rispecchiate nelle tante diverse fruizioni dell’acqua. Tra gli oltre 120 manufatti esposti, troviamo bocche di fontane siriane, una brocca iznik del XV secolo, tappeti che coprono un arco temporale che va dal XVI al XIX secolo, una coppa in vetro iraniana del IX-X secolo, uno spargi-profumo del XII-XIII secolo proveniente dall’India, oltre a numerosi manoscritti. Nel percorso,verranno raccontate le canalizzazioni siriane, i giardini di Spagna e i bagni di Istanbul. L’allestimento giocherà con il suono e il movimento dell’acqua, così da far immergere opere e visitatori in un paesaggio di armonie sonore e visive.

di Michael Dones