Quando Giuseppe Verdi ritrovò la vena creativa a Recoaro Terme

Quando Giuseppe Verdi ritrovò la vena creativa a Recoaro Terme

Il grande compositore Giuseppe Verdi, di cui sono in corso i festeggiamenti per il bicentenario della nascita, amava "passare le acque". Il soggiorno alle terme di Recoaro nel 1846 lo aiutò a rimettersi in sesto dopo una lunga malattia e a rituffarsi nel lavoro al ritmo di due melodrammi l'anno...

Il grande compositore che amava “passare le acque”

MILANO – A duecento anni dalla nascita del compositore Giuseppe Verdi, l’Italia intera ha omaggiato il grande maestro di Busseto, autore di opere intramontabili come l’Aida e il Nabucco. Se l’uomo pubblico ha lasciato un’eredità riconosciuta dal mondo intero, la vita e le abitudini del Verdi privato sono meno note. Tra i periodi più significativi della vita del compositore, gli storici ricordano quelli trascorsi a “passare le acque” nelle più rinomate località termali. Tra queste le terme di Recoaro, in provincia di Vicenza, hanno avuto per Verdi un significato particolare.

IL CENTRO TERMALE – La storia delle Terme di Recoaro comincia nel lontano 1698, quando Lelio Piovene, nobile e botanico, fece eseguire analisi sull’acqua del luogo, che si scoprì avere qualità singolari, tanto che al tempo si credeva fosse miracolosa. I primi anni del Settecento furono dedicati alla promozione del centro termale e i primi clienti illustri non tardarono ad arrivare. Molti furono i rappresentati della casata Asburgo a soggiornare a Recoaro, così come numerosi politici italiani vi arrivarono negli anni immediatamente successivi all’Unità e anche Margherita di Savoia,  prima Regina d’Italia, soggiornò a Recoaro una ventina di giorni nel 1879, segnando l’apice dello splendore della cittadina termale.

GIUSEPPE VERDI - Giuseppe Verdi fu ospite di Recoaro nel luglio 1846, sembra per guarire dai "postumi di una febbre gastrointestinale”, contratta a Venezia nel periodo di allestimento del teatro La Fenice, dell'Attila. A soli 32 anni Vedi si trovò, per volere di Giacinto Namias, il rinomato medico veneziano che lo aveva in cura, a passare un intero mese nella località termale. Tra le passeggiate ristoratrici e le lunghe chiacchierate con l’amico Conte Andrea Maffei che gli teneva compagnia, Verdi ritrovò non solo la salute fisica, ma anche nuova linfa per il suo lavoro di compositore. Sembra infatti che proprio in questo mese Verdi maturò l’idea della nuova drammaturgia verdiana e l'incontro con il teatro shakespeariano (C. Casini, 1990).

LA PASSATA DELLE ACQUE- Durante il periodo di riposo Verdi non si sottrasse, secondo il rituale termale, alla “passata delle acque”, ossia alle cure idropiniche, il bere acqua termale seguendo precisi ritmi, percorsi e orari. Dopo un mese trascorso passeggiando nel piazzale delle Fonti sorseggiando un bicchiere d'acqua Lelia, il giovane maestro si rimise del tutto. A fine luglio Verdi, rinfrancato nella salute, ritornò a Milano per ributtarsi nel lavoro a ritmo di due melodrammi all’anno. In una lettera di suo pugno datata 2 agosto 1846 2 il compositore poteva finalmente scrivere “sto perfettamente bene”.

L'ACQUA RECOARO – Recoaro è conosciuta anche per la sua leggera acqua oligominerale, che sgorga nell'incantevole Conca di Smeraldo, in un'area protetta ed incontaminata circondata dalle Piccole Dolomiti. Un’acqua che mantiene un profondo legame con il suo territorio di provenienza ed è apprezzata in tutto il Triveneto.

aggiornato il 3 gennaio 2014