Nasce il Food&Beverage Sustainability Italian Benchmark

Nel marzo 2022 la società inglese Standard Ethics selezionerà 30 aziende italiane capaci di condividere buone pratiche di sostenibilità

MILANO – Fornire una panoramica della sostenibilità dell'industria alimentare e monitorare i progressi compiuti nell’allineamento agli standard fissati dagli organismi sovranazionali come Ue, Ocse e Onu. Con questo scopo il prossimo marzo 2022 la società inglese Standard Ethics realizzerà un benchmark dell’industria del Food and Beverage italiana in tema di sostenibilità.

La selezione

Saranno 30 le aziende italiane che comporranno il benchmark. Le imprese, quotate e non, saranno selezionate all’interno di una rosa di 50 realtà, scelte principalmente in base alla dimensione economica (società con un fatturato prossimo ai 500 milioni di euro o superiore). Oltre alla dimensione finanziaria, in fase di selezione saranno considerati come criteri la rendicontazione ESG (“Environmental, Social and Governance” parametro che misura la sostenibilità di un investimento), la qualità della disclosure o la disponibilità di documentazione pubblica multilingue. Per questa ragione, il benchmark finale potrà includere alcune aziende di dimensione inferiore, considerate particolarmente interessanti per la condivisione di buone pratiche di Sostenibilità.

Food&Beverage Sustainability Italian Benchmark

L’Italia è una nazione all’avanguardia in questo settore, in cui operano e nascono molte delle industrie più rinomate e significative a livello mondiale. L’analisi permetterà alle aziende di comparare le loro attuali performance di sostenibilità con quelle degli altri operatori del settore e di valutare metodi per apportare eventuali miglioramenti ai propri sistemi. Lo strumento, inoltre, potrà essere utilizzato come benchmark di Sostenibilità su scala globale.

Cos’è lo Standard Ethics Rating

Standard Ethics è un'agenzia di rating indipendente sulla sostenibilità con sede a Londra. Prima al mondo a coniare ed utilizzare il termine “rating etico”, l’agenzia inglese è nota per avere introdotto un approccio standard ed "istituzionale" ai rating sulla sostenibilità, distinguendo le valutazioni ESG sulla Responsabilità sociale d'impresa rispetto a quelle sulla sostenibilità, la quale è, secondo l'agenzia, una nozione globale e generale la cui definizione non spetta alle imprese o agli investitori ma solo alle istituzioni sovranazionali.

Per questo motivo, l’agenzia emette lo Standard Ethics Rating, una valutazione di sostenibilità e governance fondata sulla "compliance" ai principi e alle indicazioni volontarie delle Nazioni Unite, dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dell'Unione europea. Misurando l'aderenza solamente ad indicazioni internazionali, Standard Ethics adotta un principio ethic neutral nelle proprie valutazioni.

Di Salvatore Galeone