Nuova tecnologia solare per il recupero di acqua pulita su larga scala

I ricercatori hanno scoperto un modo economico e sostenibile per recuperare circa 30 litri di acqua al giorno attraverso i dissalatori solari

MILANO – I dissalatori o distillatori a energia solare, strumenti simili a cisterne, sfruttano il calore del sole per far evaporare l’acqua sporca o salata e per condensare il vapore trasformandolo in acqua. Tuttavia, questi strumenti, essendo di vasta portata, possono essere molto costosi e sono in grado di produrre una quantità di acqua necessaria solo per una piccola famiglia. Recentemente, come riportato su sciencemag.org, alcuni ricercatori hanno sviluppato un nuovo materiale che velocizza il processo di evaporazione, permettendo a un piccolo dissalatore solare di fornire la quantità di acqua di cui una famiglia ha bisogno.

Il problema

Il dissalatore tradizionale non è nient’altro che un contenitore dal fondo nero riempito d’acqua e coperto con vetro o plastica trasparente. Esso assorbe la luce del sole riscaldando l’acqua che, in questo modo, evapora lasciando i contaminanti sul fondo. Il vapore, invece, condensa sul coperchio e gocciola in un collettore.

 Il risultato, però, non è ottimale perché i raggi solari devono riscaldare l’intero volume dell’acqua prima che l’evaporazione abbia inizio. Considerando che una persona necessita di bere almeno 2 litri d’acqua al giorno, soddisfare il bisogno di una famiglia di piccole dimensioni richiede l’utilizzo di un dissalatore grande circa 5 metri quadri.

La scoperta

Guihua Yu, uno scienziato dell’Università del Texas a Austin, e i suoi colleghi hanno recentemente scoperto un modo per aggirare questo limite grazie all’idrogel. Quest’ultimo è un materiale formato da miscele di polimeri che compongono una rete 3D di acqua porosa e assorbente. All’interno del gel si crea quella che Yu chiama “acqua intermedia”, capace di evaporare molto più velocemente rispetto all’acqua normale, superando di due volte il limite teorico.

Recentemente, Yu e i suoi collaboratori hanno lavorato per migliorare l’idrogel, aggiungendo un altro polimero, chiamato chitosano. Con la presenza di quest’ultimo, il gel è in grado di attrarre a sé più acqua e, quindi, di aumentare la quantità di quella intermedia. La quantità di acqua prodotta dal nuovo dissalatore ad idrogel è stata di 12 volte superiore rispetto a quella realizzata dalle attuali versioni disponibili in commercio.

Con una così elevata velocità di produzione d’acqua a costi così ridotti (i polimeri sono infatti molto economici), un dissalatore solare di un metro quadro potrebbe produrre circa 30 litri d’acqua al giorno, in grado di soddisfare il fabbisogno di una famiglia.

di Salvatore Galeone

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