Arriva la plastica del futuro, biodegradabile e biocompatibile

Il ricercatore Roberto Mazzoli ha vinto un concorso internazionale per lavorare sul batterio Clostridium thermocellum e creare plastiche biodegradabili

MILANO – Roberto Mazzoli, ricercatore dell’Università di Torino al Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, si occupa di tecnologie sostenibili da 10 anni ed è uno dei 9  vincitori del Fulbright-Research Scholar, un programma scientifico americano guidato dal professor Lee Rybeck Lynd, tra i massimi esperti al mondo di bio-energia.

Il cervello italiano approfondirà la sua teoria negli Stati Uniti: Cercheremo di modificare un batterio di nome Clostridium thermocellum, perché possa trasformare la cellulosa in acido lattico da utilizzare, poi, nell’industria per creare plastiche biodegradabili e biocompatibili”, ha raccontato.

Una plastica a basso costo e a basso impatto ambientale

L’obiettivo è quello di creare plastiche che, un giorno, possano sostituire quelle di uso comune. Tutto questo avviene nelle nuove raffinerie, cioè le bioraffinerie, in cui i tradizionali processi di raffinazione del petrolio per produrre carburanti o, appunto, plastiche, vengono modificati con l’uso di materie prime rinnovabili e a basso costo e metodologie rispettose dell’ambiente.

Mazzoli lavorerà, in particolare, per sviluppare bioraffinerie già di seconda generazione che, per funzionare utilizzano biomasse vegetali in cui non rientrano prodotti di uso alimentare.

Il Clostridium thermocellum modificato verrà utilizzato nei nuovi processi industriali per convertire direttamente la cellulosa contenuta nelle biomasse vegetali in acido lattico, molto richiesto in virtù delle sue tante applicazioni nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica e nella produzione di plastiche biodegradabili e biocompatibili.

Danone e Nestlé pioniere della plastica bio

La plastica bio è un tema clou, trattato anche tra le multinazionali. Recentemente Danone e Nestlé Waters hanno costituito NaturALL Bottle Alliance, con lo scopo di commercializzare una bottiglia in plastica PET di origine bio, realizzata al 100% con risorse sostenibili e rinnovabili.

La tecnologia rappresenta una vera e propria innovazione scientifica per il settore e la sinergia tra i partner punta a renderla disponibile a tutta l'industria food and beverage.

Le due aziende lavoreranno insieme a ORIGIN Materials, un'azienda biotech con sede a Sacramento, in California.

di Valentina Izzo

10 luglio 2017

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