UN Water Conference 2023, l’impegno globale per la tutela della risorsa acqua

UN Water Conference 2023, l’impegno globale per la tutela della risorsa acqua

Si è tenuta nei giorni scorsi a New York la Conferenza sull’acqua delle Nazioni Unite. Gli obiettivi: un accesso universale ad acqua sicura e servizi igienici.

MILANO – Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie – è questo il sesto Obiettivo di sviluppo sostenibile previsto per il 2030 dalle Nazioni Unite.

E proprio di questi temi si è parlato durante la Conferenza sull’acqua 2023, svoltasi a New York presso la sede delle Nazioni Unite dal 22 al 24 marzo. E questo perché, come sottolineato dall’SDG numero 6, “l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici è un diritto umano e, insieme con le risorse idriche, un fattore determinante in tutti gli aspetti dello sviluppo sociale, economico e ambientale”. Tra i sotto-obiettivi, sono stati presi in causa la protezione e il ripristino degli ecosistemi legati all’acqua, il miglioramento della qualità e la riduzione dell’inquinamento, causato in particolare dalle sostanze chimiche.

UN Water Conference 2023: di cosa si è parlato 

Il tema principale emerso dalla conferenza è l’Action Agenda sull’acqua, che riguarda cioè tutti gli impegni relativi all’acqua, cercando di spronare gli attori in campo – Stati Membri, azionisti e settore privato – a prendere sul serio i problemi idrici mettendo in atto azioni di risposta.

La prima conferenza sull’acqua dopo quasi 50 anni – l’ultima si era tenuta in Argentina nel 1977 quando la popolazione era circa la metà di quella attuale – ha posto i requisiti per una nuova ripartenza nel tentativo di trovare una risposta ai problemi idrici mondiali. Come sottolineato dal World Economic Forum, la Conferenza, co-ospitata dai Governi di Paesi Bassi e Tajikistan, si inserisce in una lotta ai problemi idrici che intraprende due direzioni. Da un lato, il problema della troppa acqua, che riguarda cioè tutti quegli eventi climatici estremi come tempeste e alluvioni, che da anni ormai colpiscono in maniera indiscriminata diverse zone geografiche. Dall’altro lato, quello della poca acqua, tra cui soprattutto siccità e scarsità di risorse idriche.

Sono 5 i principali temi di cui si è discusso, sempre seguendo il filone degli obiettivi prefissati dall’SDG 6:

  1. Acqua per la salute: accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici come diritto umano
  2. Acqua per lo sviluppo sostenibile: valorizzazione dell’acqua e sviluppo sostenibile
  3. Acqua per il clima, la resilienza e l’ambiente
  4. Acqua per la cooperazione transfrontaliera, internazionale e intersettoriale, così come acqua nell’Agenda 2030
  5. Accelerazione dell’attuazione degli obiettivi del Decennio d’azione per l’acqua

Acqua e numeri: facciamo chiarezza 

Come riportato da Nature, nei primi 20 anni del XXI secolo sempre più persone in tutto il mondo hanno avuto modo di accedere all'acqua potabile e ai servizi igienici, ad eccezione di alcune zone dell'Africa sub-sahariana. Il dato preoccupante a livello globale, tuttavia, come sottolineato da un recente rapporto ONU, riguarda il fatto che sono ancora circa 2 miliardi le persone che non hanno accesso all’acqua potabile e più di 3 miliardi e mezzo quelle che non possono usufruire di servizi igienici e sanitari affidabili.

Dati alla mano, la strada da percorrere è ancora lunga, e l’impegno degli attori in campo non dovrebbe quindi venire a mancare, anzi dovrebbe essere incrementato. Per raggiungere gli obiettivi entro il 2030, lo sforzo dovrebbe essere quadruplicato, perché allo stato attuale delle cose la previsione non si distacca di molto dalla situazione attuale. Il World Economic Forum, infatti, stima che di questo passo nel 2030 ci saranno ancora 1.6 miliardi di persone senza acqua potabile, 2.8 miliardi senza servizi igienici appropriati e 1.9 miliardi senza l’accesso a strutture di base per l’igiene delle mani.

di Elena Parodi

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