Vuoto a rendere delle bottiglie: entra in vigore il decreto

Vuoto a rendere delle bottiglie: entra in vigore il decreto che incentiva il riciclo. Ecco come funziona la cauzione e la restituzione

MILANO – È entrato in vigore martedì 10 ottobre il regolamento del Ministero dell'Ambiente sul “vuoto a rendere” per le bottiglie di birra e acqua minerale in plastica e vetro.

Si tratta di un incentivo al riciclo e al riutilizzo, che consiste nel restituire al consumatore, in cambio di bottiglie vuote, la piccola cauzione versata al barista o al commerciante al momento dell'acquisto.

L'effettiva applicazione della misura avverrà solo a fine gennaio 2018, a 120 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 25 settembre.

L’obiettivo del decreto

Le norme che disciplinano la sperimentazione di un anno e riguardano i contenitori di volume compreso tra gli 0,20 e gli 1,5 litri, in particolare bottiglie di birra e acqua minerale.

Un simbolo all'ingresso di bar, ristoranti, alberghi o di altri punti di consumo distinguerà i commercianti che hanno scelto di aderire alla fase sperimentale del sistema di “vuoto a rendere”. L'obiettivo è sensibilizzare i consumatori sull'importanza del riciclo e diminuire la produzione dei rifiuti.

I contenitori interessati all’iniziativa (bottiglie più resistenti in vetro, plastica o altri materiali) potranno essere riutilizzati oltre dieci volte prima di divenire scarto.

Un’eventuale estensione del decreto ad altri prodotti

Il decreto prevede poi un sistema di monitoraggio, per la valutazione della fattibilità tecnico-economica e ambientale del sistema del vuoto a rendere, che sarà decisivo per stabilire se l’iniziativa sia da confermare ed eventualmente estendere ad altri tipi di prodotto e ad altre tipologie di consumo al termine del periodo di sperimentazione.

“Un Paese proiettato nell'economia circolare come l'Italia - sottolinea il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti nella nota che annuncia la pubblicazione del decreto - non può che guardare con interesse a una pratica come il vuoto a rendere, già diffusa con successo in altri Paesi. Questo decreto - conclude Galletti - dà una possibilità a consumatori e imprese di scoprire una buona pratica che aiuta l'ambiente, produce meno rifiuti e fa risparmiare soldi”.

di Valentina Izzo

24 ottobre 2017

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