Flow Bag: il nuovo allenamento con l'acqua

Flow Bag è la nuova tendenza del fitness: un oggetto cilindrico che riempito d'acqua si trasforma in un attrezzo con il quale allenarsi

MILANO – La nuova tendenza del fitness è quella di allenarsi con l’acqua. No, non stiamo parlando di nuoto o acquagym, ma della Flow Bag, un attrezzo dalla forma cilindrica che, una volta riempita d’acqua, si trasforma in un funzionale attrezzo con cui allenarsi. Prodotta dalla Sidea, azienda specializzata nella produzione di attrezzi dedicati al fitness e alla preparazione atletica, questa innovativa sacca è perfetta per modellare e tonificare il corpo.

Caratteristiche

La Flow Bag è composta da due sacche, ognuna con la sua specificità. La sacca esterna, in tessuto, è dotata di 5 maniglie che conferiscono all’attrezzo una grande versatilità perché consentono di impugnare la sacca in tantissimi modi.  La sacca interna, invece, è costruita in PVC e contiene al suo interno la valvola nautica per riempirla e svuotarla. Il peso della sacca varia a seconda della quantità d’acqua inserita. Per i principianti, ad esempio, il peso consigliato è di 3 kg, i più allenati possono arrivare a 5 kg, mentre gli avanzati possono spingersi fino agli 8 kg che, col tempo, potranno essere aumentati. Molto simile alla più conosciuta Sand Bag (sacca piena di sabbia), la caratteristica che rende unica la Flow Bag è l’instabilità.

L’acqua che ti modella

Il movimento dell’acqua all’interno della sacca crea una forte condizione di asimmetria ed instabilità che obbliga il soggetto a mettere in moto la muscolatura del corpo (in particolare la zona lombare e addominale), con un intenso lavoro di compensazione e controllo che, coinvolgendo tutto il corpo, ci consente di mantenere l’equilibro. L’instabilità dell’acqua aumenterà la resistenza e l’intensità dell’esercizio, permettendo, in questo modo, di allenare e tonificare tutto il corpo. Come riportato sul sito dell’azienda, infatti, “la principale qualità degli attrezzi con l’acqua è proprio questa: enfatizzare la presa di consapevolezza del corpo come insieme e non come somma di parti e movimenti isolati”.

di Alessandro Michielli

14 aprile 2017