Seagull, l’aereo-barca che si parcheggia in porto

Seagull, l’aereo-barca che si parcheggia in porto

Ha già debuttato nel golfo di Napoli il prototipo della Novotech destinato al trasporto privato

MILANO - Creare un giorno il primo aereo ultraleggero al mondo caratterizzato da un sistema automatizzato di ripiegamento delle ali che si “parcheggia” in acqua. Era questo il sogno di Leonardo Lecce, ingegnere di 73 anni con un’esperienza di oltre quarant’anni presso la cattedra di Ingegneria aereospaziale all’università Federico II di Napoli. L’aereo che naviga in acqua oggi è realtà: si chiama “Seagull”, ovvero “gabbiano” tradotto dall’inglese, un sistema di propulsione ibrido-elettrica realizzato con materiali compositi.

L’aereo-barca

Durante i test svolti presso il Parco naturale dei Campi flegrei, nel golfo di Napoli, l’aereo-barca ha raggiunto i quindici chilometri all’ora. Si tratta di un trimarano con fusoliera centrale più due galleggianti laterali del peso di 700 chili con motore elettrico, capace di navigare silenziosamente e nel pieno rispetto dell’ambiente, dando la sensazione di estrema stabilità e sicurezza. Prima dei test, i lavori per la realizzazione del Seagull si sono divisi tra la Puglia e la Campania. Ad Avetrana, nel Tarantino, è stato allestito un hangar nel quale sono stati svolti dei test di resistenza, mentre a Casoria, nella sede di Vulcanair, sono stati assemblati i diversi pezzi dell’ultraleggero navigante.

Materiale termoplastico ibrido

A consentire la realizzazione del prototipo Seagull è l’innovativo materiale con cui è stato realizzato, brevettato da Novotech, il dipartimento di Ingegneria Aerospaziale dell’Università Federico II, operante nelle applicazioni ingegneristiche per l’aviazione civile, al lavoro sul progetto da cinque anni. Novotech ha dato vita ad un consorzio composto da 8 partners provenienti da 6 paesi europei, un buon compromesso tra università, centri di ricerca, piccole e medie aziende e grandi gruppi aerospaziali. Novetech è inoltre al lavoro su altri 5 progetti relativi ai materiali compositi, di cui uno è il NHYTE (New Hybrid Thermoplastic Composite Aerostructures) finanziato dalla Comunità Europea. Il progetto NYTHE sviluppa concetti, metodologie e realizza strutture aeree ecologiche e innovative in composito, fatte da un nuovo materiale termoplastico ibrido, riciclabile e con capacità multifunzionali.

I prossimi test

Rimane da testare adesso l’efficacia in aria per il velivolo idrovolante, in grado di raggiungere i 170 chilometri all’ora. L’ingegnere Leonardo Lecce ha fatto sapere che potrebbe essere la Puglia la regione dalla quale Seagull potrebbe ufficialmente “spiccare il volo”, non appena l’Enac darà l’autorizzazione. Molto probabilmente il test definitivo avverrà a Taranto, città natale dell’ingegnere, e più precisamente presso l’Idroscalo centenario intitolato a “Luigi Bologna”, sul secondo seno del Mar Piccolo. Esiste già un pilota che si è candidato al battesimo dell’aria: è Orazio Frigino, il presidente dell’Aviazione marittima italiana. Intanto l’ingegnere Lecce insieme al suo team affiatatissimo sta già lavorando al secondo prototipo di Seagull, ancora più leggero rispetto al primo.

Se tutto dovesse andare bene, il Seagull potrebbe rivoluzionare la comunicazione tra le persone, superando le attuali barriere dei trasporti pubblici e privati nel pieno rispetto e tutela dell’ambiente.

Di Salvatore Galeone

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