Smart Sustainable Cities: la tecnologia al servizio di ambiente e società

La diffusione delle nuove tecnologie sta avendo un enorme impatto sulla trasformazione delle città, anche dal punto di vista della sostenibilità

MILANO – Nuove tecnologie, Intelligenza Artificiale e innovazione sostenibile sono ormai termini di uso quotidiano quando si parla di città e sviluppo urbano. Se di progresso si parla, questo non può prescindere da alcune considerazioni fondamentali per quanto riguarda l’impatto che i complessi urbani possono causare. Si è sviluppato, così, nel tempo, il concetto di smart sustainable city.

Smart sustainable city: una definizione

Una definizione di smart sustainable city è stata fornite dalla United Nation Economic Commission for Europe, in comune accordo con l’International Telecomunication Union: “una città intelligente e sostenibile è una città innovativa che utilizza le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione e altri mezzi per migliorare la qualità della vita, l'efficienza del funzionamento e dei servizi urbani e la competitività, garantendo al contempo di soddisfare le esigenze delle generazioni presenti e future per quanto riguarda gli aspetti economici, sociali, ambientali e culturali”.

Ciò che è importante sottolineare, in quest’ottica, è il fatto che una città può diventare smart e sostenibile non solo grazie alle tecnologie, ma con un approccio integrato che sappia coinvolgere diversi stakeholder e attori dello scenario urbano. Se il contributo delle aziende è fondamentale perché grazie ai loro investimenti possono creare e implementare nuove tecnologie – dal traffico ai trasporti, passando per l’approvvigionamento di acqua ed energia – in grado di rendere le città più efficienti ma soprattutto più sostenibili e rispettose dell’ambiente, lo è anche il ruolo delle organizzazioni non-profit per quando riguarda l’educazione e la formazione sulla tematica, così come di governo e istituzioni per fornire controlli e incentivi.

Le città smart più sostenibili al mondo

Secondo le Nazioni Unite, entro la metà del secolo il 70% della popolazione mondiale vivrà in città sviluppate secondo dinamiche smart e sostenibili, grazie all’introduzione di tecnologia, Internet of Things, 5G e Intelligenza Artificiale. In base all’ultimo rapporto IESE Cities in Motion, è possibile stabilire una classifica delle “most sustainable cities, tenendo in considerazione alcuni fattori quali il capitale umano, il profilo internazionale, la pianificazione urbana e l’impatto sull’ambiente. Tra le prime classificate, troviamo:

  1. Londra, Regno Unito – la città negli anni ha introdotto numerose torri 5G, stazioni di ricarica per veicoli elettrici e infrastrutture verdi, così come la Civic Innovation Challenge, una piattaforma incubatrice per startup che cercano soluzioni per i problemi urbani, e il Connect London, un programma per la copertura 5G avanzata della città e di quella in fibra ottica.
  2. New York, Stati Uniti – la città ha sviluppato alcune delle infrastrutture tecnologiche più avanzate e consolidate al mondo, quali ad esempio sensori e contatori intelligenti per la qualità dell’acqua e compattatori di rifiuti intelligenti.
  3. Parigi, Francia – la città è diventata una delle prime classificate grazie ai suoi innovativi sistemi di gestione del traffico e alla sua rete di sensori per monitorare i livelli di qualità dell’aria e il rumore. È stato inoltre istituito il programma “Paris Respire” per implementare e potenziare le zone a traffico limitato in determinati giorni e orari.
  4. Tokio, Giappone – la città dispone di sistemi intelligenti per la gestione del traffico in tempo reale e di regolamenti all’avanguardia per l’edilizia ad alta efficienza energetica. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni dell’80% entro il 2050, grazie ad esempio all’energia rinnovabile e al trasporto a basse emissioni.
  5. Berlino, Germania – la città ha introdotto lampioni intelligenti a risparmio energetico, così come un sistema di trasporto efficiente basato su dati sul traffico e sul trasporto pubblico in tempo reale. Parlando sempre di trasporto pubblico, viene enormemente incentivato l’utilizzo del bike sharing per ridurre le emissioni di carbonio e raggiungere la neutralità entro la metà del secolo.

 

Di Elena Parodi

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